lunedì, 29 Aprile 2024

Cinema, arriva nelle sale “Foglie al vento”: il realismo amaro e romantico di Kaurismaki

In questa storia, nessuna scommessa con gli amici ha portato i due protagonisti ad avvicinarsi, non ha avuto luogo nessuna dinamica da amici ad amanti o da nemici ad amici e poi ad amanti. Il colpo di fulmine, però, c'è stato eccome.

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Il regista finlandese Aki Kaurismaki torna nelle sale italiane. Il film è stato presentato in anteprima il 22 maggio al Festival di Cannes ed è uscito in Italia il 21 dicembre 2023.

Regia e sceneggiatura di Kaurismaki, con la fotografia di Timo Salminen, protagonisti Alma Pöysti e Jussi Vatanen. Prodotto da Kaurismaki, Jaari, Lwoff, Reinhard, Brundig e distribuito dalle case di produzione Sputnik e Bufo, in Italia da Lucky Red. Una rom-com atipica, di certo rispetto all’esempio occidentalizzato a cui siamo abituati.

In questa storia, nessuna scommessa con gli amici ha portato i due protagonisti ad avvicinarsi, non ha avuto luogo nessuna dinamica da amici ad amanti o da nemici ad amici e poi ad amanti. Il colpo di fulmine, però, c’è stato eccome.

Lo sguardo apparentemente fisso e apatico di Ansa, incontro lo sguardo apparentemente fisso e apatico di Olappa in un gioioso karaoke bar. Fra i due inizia una storia d’amore di silenziosa complicità, basata sugli sguardi e sul non detto. La storia, difatti, è una storia di sguardi, di immagini, di scorci citazionistici (i poster dei film di Godard, di Bresson, di Chaplin, attaccati al muro del cinema dove i due si danno appuntamento).

Un filo sottile collega Kaurismaki e Wes Anderson che, seppur portatori di due stili differenti, sembrano essere legati da alcune similarità. La scena dell’incontro finale della coppia, nell’intensa ed eloquente staticità, mi ha immediatamente ricordato la famosa scena dei ‘Tenenbaum’ in cui Margot e Ritchie si rincontrano : https://youtu.be/bl6FbeoXeHQ?t=41

La critica sociale
Lei ex commessa, licenziata perchè aveva messo in borsa un panino scaduto, lui operaio sottoposto continuamente a condizioni di lavoro di sicurezza precaria, alcolizzato e profondamente depresso. La sottile critica alle condizioni sotto le quali sono abituati a vivere non si vuole ergere a manifesto di denuncia del proletariato, è semplicemente l’amara descrizione della vita di due persone comuni. Ciò che maggiormente colpisce è il realismo messo in scena, al punto da non apparire nemmeno più finzione cinematografica, ma quasi un reality show sulla vita di un uomo e di una donna. Queste realtà sociali sono accompagnate da un continuo aggiornamento radiofonico sulla guerra in Ucraina, personaggio secondario ed onnipresente.

Realismo e assurdismo
Il realismo della vicenda prende, spesso, una svolta surreale. I non-luoghi incredibili che impariamo a conoscere ne sono la perfetta dimostrazione. Fra questi il karaoke bar dove ci si scatena in composizioni di Beethoven e in brani finlandesi o lo squallido locale gestito da un truffatore, dove Ansa lavorerà per una settimana e la cui clientela è composta solamente da vecchi motociclisti, anch’essi in totale silenzio, sui tavoli 10 bicchieri di birra a persona, di sottofondo la versione nordica di ‘Mambo Italiano’https://youtu.be/DdLPpnlbJmM

Può un film in cui probabilmente i muscoli della faccia degli attori sono rimasti fermi in una paresi di serietà per due ore, essere esilarante? Assolutamente. Lo humor secco e, a tratti dark, funziona proprio per questo. Battute date senza lasciar trasparire alcun sentimento dimostrano la loro genialità iconoclasta.  Il suo essere divertente prende forma grazie alla definizione pirandelliana :

‘Se riflettiamo e ci sforziamo di indagare oltre l’apparenza comica, potremo scoprire che dietro di essa si nasconde un dramma umano. Allora saremo presi da un senso di pietà e il nostro riso si trasformerà, al più, in un amaro sorriso. È accaduto che per mezzo della riflessione siamo passati dall’«avvertimento del contrario» al «sentimento del contrario»’.

‘Tu mi piaci molto, ma è me che non sopporto’
La musica è un’altra grande protagonista. La pellicola è accompagnata da rumori, suoni, canzoni. Sarà proprio una canzone a smuovere il flusso di coscienza di Olappa.

Il brano si chiama ‘Syntynyt Suruun ja puettu pettymiksyn’https://youtu.be/m9QH2NnrpgQ del duo finalndese Maustetytöt. Il testo è ipnotico e ‘scapigliato’ ( se poi pensiamo che le due si presentano come un’ironica parodia delle Spice Girls).

Il regista afferma che la sua storia vuole essere portatrice di ‘temi attraverso i quali l’umanità potrebbe avere un futuro: l’anelito all’amore, alla solidarietà, alla speranza e al rispetto per gli altri, la natura e tutto ciò che è vivo o morto’. Vivo anche il paesaggio che segue il susseguirsi delle stagioni, concludendosi nel pieno autunno, la telecamera puntata sulle secche foglie al vento.

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