domenica, 28 Aprile 2024

Lotta agli eco-vandali, approvato ddl di Fratelli d’Italia: reclusione e supermulte fino a 60mila euro

In Consiglio dei Ministri è stato approvato un nuovo disegno di legge targato Fratelli d'Italia per inasprire le misure nei confronti degli "eco-vandali", ovvero chi "distrugge, deteriora, disperde o rende in parte o del tutto inservibile un bene culturale o paesaggistico proprio o altrui". Le eventuali supermulte saranno utilizzate per ripristinare i beni danneggiati.

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Via libera in Consiglio dei Ministri al nuovo disegno di legge targato Fratelli d’Italia che ha come scopo rafforzare le misure in materia di tutela del decoro per chi imbratta beni culturali o ambientali. Ultimamente si sono intensificati le azioni dei giovani ambientalisti del collettivo “Ultima generazione” contro i beni culturali italiani: a gennaio il Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica è stato imbrattato con vernice arancione lavabile; lo stesso tipo di vernice è stata utilizzata anche per sporcare Palazzo Vecchio di Firenze; l’ultima trovata degli “eco-vandali” è stata versare nelle acque della fontana di Piazza di Spagna Roma della vernice nera al carbone.

Il partito di Giorgia Meloni è corso ai ripari, presentando una bozza di legge che ha come primo firmatario il senatore Marco Lisei. La proposta è arrivata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e riguarda “distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illeciti di beni culturali o paesaggistici” previsto dall’articolo 518 duodecies del codice penale. La bozza del testo è ancora in fase di perfezionamento ed è composta da un solo articolo che modifica il decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 all’articolo 635 del codice penale.

Con le vecchie normative, chi “distrugge, deteriora, disperde o rende in parte o del tutto inservibile un bene culturale o paesaggistico proprio o altrui” poteva essere punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con multe da 2.500 a 15mila euro, mentre la nuova bozza prevede sanzioni da 20mila a 60mila euro. Chi “destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico” oppure “pregiudizievole per la loro conservazione o integrità” fino ad oggi era punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con multe da 1.500 a 10mila euro, mentre secondo il nuovo ddl rischierà sanzioni economiche da 10mila a 40mila euro. Con le nuove modifiche chi è stato già condannato per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali avrà un divieto di avvicinarsi a non meno di 10 metri dagli edifici sottoposti a tutela. Il divieto si applicherà sia per condanne definitive che non definitive. Dopo il Consiglio dei Ministri è stato diffuso un comunicato in cui si rende noto come gli  eventuali proventi derivati dalle sanzioni saranno devoluti al ministero della Cultura, per essere utilizzati prima di tutto al ripristino dei beni danneggiati.

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