sabato, 20 Aprile 2024

La norma anti-Soumahoro, il deputato “il mio nome viene associato alla mala gestione dei centri d’accoglienza”

La personalità politica di Soumahoro è stata duramente colpita da una tempesta mediatica legata alla sua famiglia e alla sua consorte come ben si sa, e gli effetti si percepiscono anche all'intero della Camera dei Deputati. In particolare sarebbe la Lega, la fautrice di tale dicitura ed è chiara la connotazione.

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Dopo i drammatici fatti di Cutro e il tema urgente dei nuovi sbarchi di migranti, appare nella bozza del decreto legge, oggetto del Consiglio dei Ministri proprio nella città calabrese, una norma definita “Anti-Soumahoro”.

Il deputato Aboubakar Soumahoro, commenta con gravità il fatto di utilizzare il suo nome in modo palesemente denigratorio e stigmatizzante per indicare una misura che dovrebbe arginare la mala gestione dei centri migranti e della collocazione dei richiedenti asilo.

 “Per l’ennesima volta – scrive il deputato –  il mio nome viene associato alla mala gestione dei centri d’accoglienza per i richiedenti asilo in modo palesemente denigratorio. Sono attacchi diffamatori. Io sono estraneo alla gestione di ‘centri’, tant’è vero che non risulto in alcun modo coinvolto nella nota indagine della procura di Latina”.

La personalità politica di Soumahoro è stata duramente colpita da una tempesta mediatica legata alla sua famiglia e alla sua consorte come ben si sa, e gli effetti si percepiscono anche all’intero della Camera dei Deputati. In particolare sarebbe la Lega, la fautrice di tale dicitura ed è chiara la connotazione, se si analizza la diversità di idee che distingue il partito verde dai Verdi ( un tutt’uno con Sinistra Italiana).

Aggiunge ancora e rilancia il deputato e sindacalista ivoriano facendo riferimento ad altri scandali, ben più documentati riguardo al partito leghista: “Tale definizione, che dalla lettura dei giornali sembra provenire da esponenti della Lega, conferma che vi è una forte volontà di ostacolare le battaglie che porto avanti alimentando così una campagna diffamatoria nei miei confronti. Mi chiedo inoltre se a qualcuno sia mai venuto in mente di chiamare una norma antifrode ‘legge anti-Lega per Salvini Premier’ in ragione della ben nota vicenda dei 49 milioni di euro”.

Peraltro, conclude, “il partito del Carroccio, a differenza della mia persona, è stato al centro di una lunga indagine, culminata poi in una condanna con l’obbligo di restituire la somma”.

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