venerdì, 26 Aprile 2024

Roma, militare aggredito e ucciso durante una lite: sospettato un 30enne di origini tunisine

A Roma, è stato identificato un 30enne tunisino come colpevole dell'omicidio del caporale maggiore, Pipitone, aggredito a Centocelle

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La squadra mobile di Roma sta rintracciando un 30enne di origine tunisine, con precedenti di spaccio e violenza sessuale, sospettato per l’omicidio di Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggior dell’Esercito, aggredito tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio a Centocelle, durante una lite per strada. Gli agenti non escludono che al momento il giovane sia in possesso di documenti falsi, nel tentativo di eludere i controlli.

Pipitone, 44 anni, era un infermiere presso l’ospedale militare di Celio ed era stato ricoverato in condizioni gravi presso il Policlinico Umberto I. Aveva un taglio al sopracciglio e un grosso colpo dietro la nuca. Le ferite sono state letali. La vittima è stata aggredita mentre riprendeva la sua auto in via dei Sesami, una zona di Centocelle molto popolata da spacciatori e prostitute. Nel caso è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e ha escluso l’idea della rapina perchè, quando la vittima è stata soccorsa, aveva ancora con sé denaro e cellulare.

L’aggressore sembrerebbe essere fuggito su una Fiat 500 noleggiata e dalle foto segnaletiche si tratterebbe proprio del trentenne, già noto all’Ufficio stranieri della Questura di Roma dal 2013. Infatti, l’uomo era stato arrestato per spaccio di droga e rimesso in libertà di circa cinque anni fa.

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