venerdì, 29 Marzo 2024

Caparre versate ad alberghi inesistenti, maxi truffa informatica via pos e bonifici: 2 arresti 19 indagati oltre 200 vittime

Due persone sono state arrestate e 19 deferite in stato di libertà con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi informatiche e riciclaggio, creando false strutture alberghiere. Oltre 600mila euro i proventi dell'illecito.

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Due persone sono state raggiunte, oggi 13 dicembre, da misure cautelari e altre 19 sono state deferite in stato di libertà, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi informatiche, telematiche e riciclaggio di denaro.  Il sodalizio creava falsi profili di strutture alberghiere; oltre 600mila euro il valore dei proventi ottenuti illecitamente attraverso l’utilizzo di vari siti e-commerce turistici.

L’indagine

In particolare l’attività d’indagine, portata aventi dalla Polizia di Roma e durata oltre un anno, ha evidenziato che l’associazione a delinquere era stata costituita al fine di creare falsi profili di strutture alberghiere inesistenti, successivamente pubblicizzate sui vari circuiti di prenotazione alberghiere al fine di conseguire i profitti illeciti. Inoltre gli indagati, al fine di portare a compimento il loro disegno criminoso, dopo aver conseguito l’ingiusto guadagno attraverso l’utilizzo fraudolento dei mezzi di pagamento elettronici tramite P.O.S., artificiosamente attivati a nome di strutture ricettive inesistenti per conto dei sodali, compivano un insieme di operazioni mirate a dare una parvenza lecita ai capitali ottenuti illecitamente, attraverso una serie di bonifici ed operazioni bancarie finalizzate alla realizzazione di un effetto dissimulatorio che rendeva più difficile l’identificazione e il successivo eventuale recupero dei profitti. Agli ignari clienti venivano telefonicamente richieste le credenziali delle proprie carte di credito con relativi codici di sicurezza, con il pretesto di esigere il versamento della caparra che sarebbe stata successivamente resa.

Nel corso delle perquisizioni effettuate durante l’attività investigativa sono stati sequestrati vari smartphone, computer portatili, numerose carte di credito intestate a terze persone, apparecchi POS perfettamente funzionanti ed allacciati alla rete elettrica, attivati per conto di inesistenti strutture ricettive, attraverso i quali, i componenti dell’associazione effettuavano versamenti fraudolenti, su conti a loro riconducibili, con carte clonate. Sequestrata anche un‘agenda sulla quale venivano meticolosamente riportati i nominativi delle vittime che, inconsapevoli, avevano provveduto alla prenotazione delle strutture alberghiere, dall’ottobre 2021 al marzo- aprile 2022, elencati in maniera progressiva e catalogati per nazione di provenienza e siti di prenotazione; sulla agenda venivano annotati anche i numeri delle carte di credito, cifre, codici segreti carpiti, numeri di telefono, email e il periodo delle prenotazioni.

Da una prima analisi nel periodo sono risultate catalogate oltre 200 vittime, la maggior parte delle quali straniere. Fondamentale l’apporto nelle indagini del personale specializzato del Compartimento Polizia Postale e Comunicazioni Lazio, che ha effettuato indagini tecniche sugli indirizzi I.P. generati dalle connessioni realizzate dalle utenze sequestrate e riferite agli indirizzi email utilizzati per le prenotazioni alberghiere. Le indagini si sono avvalse, inoltre, del prezioso contributo del collaterale “U.S. Department of Homeland Security- United States Secret Service” attraverso l’Ambasciata degli Sati Uniti d’America in Roma, che ha cooperato nell’attività d’indagine, visti i numerosi cittadini statunitensi vittime dell’organizzazione. Da una prima stima delle cifre sottratte alle vittime truffate, il sodalizio avrebbe realizzato, nel periodo esaminato, un illecito profitto quantificato in 600mila euro.

In un secondo filone dell’articolata indagine effettuata a carico di due indagati sono stati, anche, contestati i reati di indebito utilizzo di carte di credito, sostituzione di persona, insolvenza fraudolenta e frode informatica. In particolare i predetti, nel periodo d’indagine, hanno simulato un alto tenore di vita, presentandosi presso i migliori hotel della capitale a bordo di auto di alta gamma, indossando gioielli e orologi di elevatissimo valore, al fine di trarre in inganno i gestori degli Hotel lussuosi frequentati, mostrandosi come persone facoltose. In tal modo hanno fruito dei servizi venduti dalle lussuose strutture ricettive, soggiornando presso le esclusive suites con prezzi elevatissimi, utilizzando i servizi di ristorazione in camera con cene esclusive, per poi saldare il conto con carte di credito clonate all’estero, intestate ad altre persone, con conseguente contestazione delle transazioni che avvenivano spesso a distanza di giorni e che non permettevano agli hotel di incassare i corrispettivi dovuti. Quattro gli alberghi esclusivi della capitale vittime della coppia, con operazioni contestate ed insolute per oltre 120mila euro.

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