giovedì, 25 Aprile 2024

Da babysitter a prostituta 15enne: condannate due amiche di famiglia

La 15enne arrivata in Italia per fare la babysitter è stata costretta a prostituirsi, 450 incontri sessuali in 4 mesi. La vicenda risale al 2016. dopo sei anni di processo è arrivata la condanna per le due sorelle a cui era stata affidata.

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Il viaggio della speranza con la promessa di lavoro, è quello che aveva spinto una minorenne di origine rumene a lasciare la sua terra per l’Italia; ma così non è stato, una volta arrivata in Italia è stata costretta a prostituirsi. Sembra una delle tante storie di ragazze che lasciano la propria casa per una vita migliore e che poi si ritrovano a “vivere la strada”; ma ancor peggio quando ad offrirti una possibilità di salvezza sono amiche di famiglia che poi diventano le tue stesse aguzzine. È quello che è accaduto a una 15enne costretta a prostituirsi per mesi nel 2016. Ieri, 1 dicembre, dopo sei anni di processi, è arrivata la condanna per le due amiche, oggi di 30 e 35 anni, condannate a 6 e 7 anni di reclusione con l’accusa di prostituzione minorile.

La vicenda

Nel 2016 la minorenne era stata affidata dalla famiglia a due amiche, due sorelle, con la promessa di trovarle lavoro in Italia come babysitter, per poter mandare i soldi a casa e aiutare la famiglia di origine che viveva in una condizione di povertà. Una volta arrivata in Italia le affittano una casa sulla Casilina; e proprio qui inizia il suo incubo. Le piccola non avrebbe dovuto fare la babysitter ma la prostituta. Ad occuparsi di tutto è la sorella più grande: le sequestra i documenti, le dà un cellulare dal quale può ricevere le chiamate dei clienti, le scatta foto in intimo per pubblicarle su una bacheca di incontri online con il viso oscurato da una goccio d’acqua. Per assicurarsi che tutto andava bene, le chiedeva di lasciare il cellulare accesso così da sentire quello che succedeva; la loro unica preoccupazione era quello che il cliente pagasse quanto pattuito. Cinque incontri al giorno era la media che la ragazzina era costretta a subire, per un totale di 450 incontri in 4 mesi.

Il bliz

Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati gli agenti di Tor Pignattara dopo essere risaliti alla minore tramite indagini sul campo e online. Il 6 maggio 2016 è scattato il bliz nell’appartamento; fingendosi clienti hanno fissato un incontro con la 15enne. Una volta entrati in casa hanno trovato profilattici e intimo nascosti nell’armadio. In quel momento in casa erano presenti le due sorelle, la figlia minorenne di una delle due e la madre della vittima, venuta a trovare la ragazza all’oscuro del fatto che facesse la baby prostituta e non al babysitter.

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