venerdì, 26 Aprile 2024

“Scacco al Maestro vol2”, finisce qui l’esplorazione su Morricone dei Calibro 35? Ce lo racconta Tommaso Colliva

Intervista a Tommaso Colliva dei Calibro 35 dopo l'uscita del secondo capitolo dedicato al maestro Morricone, un viaggio sonoro che forse non finirà mai

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Intervista con Tommaso Colliva, dopo l’usita del seccondo capitolo dedicato al grande Morricone,”SCACCO AL MAESTRO VOL. 2″ che arriva dopo il primo uscito a giugno 2022 e acclamato da pubblico e critica. In occasione del tour partito in estate e che continua ancora in tutta l’Italia abbiamo cercato di capire se questa avventura si concluderà oppure il maestro Morricone sarà sempre fonte di ispirazione per il futuro.

Ciao Tommaso come stai?
Benissimo grazie sono molto contento di essere qui.

Parto da una domanda extramusicale, con una forzatura, cioè, alla luce di quello che è accaduto negli ultimi mesi nonché soprattutto negli ultimi giorni, secondo te è ornata in auge la “lotta di classe” o tornerà prima o poi?
Credo che i tempi sono molto diversi, proprio riguardando le pellicole, ascoltando le colonne sonore, capendo quello che c’era dietro, credo che quel mondo lì sia andato perché si basava su dei valori che ormai per certi versi, purtroppo, non ci sono più, semmai ci deve essere una nuova coscienza di classe forse, ecco questo si.

Ci siamo visti qualche mese fa durante il Medimex 2022, tra l’altro con quell’entusiasmo e trasporto di chi è tornato finalmente a suonare dal vivo, oggi però ti chiedo, con il senno di poi, quale è il vostro rapporto con Morricone, che è sempre stato nelle corde della band, anzi ha influenzato probabilmente la band stessa, ma ora dopo averlo suonato per mesi, c’è tanto amore tanto rispetto ma cosa mi puoi dire delle sensazioni
Morricone è stato un maestro nel vero senso del termine perché studiando quello che ha fatto lui ci ha insegnato un sacco di cose, un sacco di cose che noi abbiamo preso. Dal vivo rifacciamo i suoi brani ma in realtà le tracce le abbiamo fatte molto nostre in qualche modo,  lui ci ha dato degli strumenti e delle cose che noi abbiamo applicato a quello che noi facciamo ogni giorno, quindi posso dirti ad oggi che è un bellissimo rapporto.

La musica dei Calibro è sicuramente visiva, credo che nel tempo il dualismo musica cinema sia diventato imprescindibile
Assolutamente sì, poi è interessante tornando sempre a Morricone, la differenza che fa proprio lui tra musica assoluta e musica funzionale e noi ci siamo resi conto che effettivamente facciamo musica funzionale, ovvero la nostra musica ha una funzione, cioè descrivere le scene di film, scene di film reali scene di film immaginari poi e alla fine comunicare con il pubblico davanti.

Al primo maggio di Taranto avete lanciato dal palco un pezzo importante,  un’anteprima del vostro disco in una location che sembrava perfetta per quel messaggio. Ora in questa regione siete molto amati, che rapporto avete con la Puglia?
La Puglia è speciale, noi esistiamo da 15 anni ormai e la Puglia ci ha sostenuto in ogni modo, in primis al Locus Festival dove abbiamo suonato tante volte e in tutte le nostre declinazioni, c’era uno spettacolo che si chiamava Indagine sul cinema del brivido che abbiamo replicato un sei o sette volte dedicato al film Giallo e la data quella più bella è stata quella sicuramente fatta a Locorotondo, quindi abbiamo un rapporto molto bello e molto speciale. Anche a Taranto, presentare il nostro progetto su Morricone con un pezzo carico di significato come “La Classe operaia va in paradiso” di uno dei nostri film preferiti,  sicuramente del nostro regista preferito che è Elio Petri all’ unomaggiotaranto è stata una cosa che ci ha fatto riconciliare con il significato che la musica può avere ma soprattutto il valore che la musica può avere nella vita di ogni giorno.

Partendo proprio dal titolo dei volumi è interessante vedere l’equilibrio che c’è tra musica e gioco Assolutamente, è una delle cose che mi piace vedere di più, questo è il primo disco diviso in due parti ed è stato accidentale ovviamente perché avevamo troppo materiale per poterlo contenere in un unico disco, ma mi piace molto anche che è potenzialmente infinito, cioè noi ci possiamo trovare qua tra 10 anni a fare l’intervista sul volume 17 di “Scacco al Maestro” e a me questa cosa piace molto anche perché Morricone ha un opera talmente ampia che potrebbe realmente succedere. 

Tu sei in qualche modo il “maestro concertatore” di questi quattro pazzi o più, musicisti bravissimi ma con delle personalità molto forti, come fai a gestirli?
La risposta è facile non si gestiscono, ti abbandoni a questa cosa e capisci che anche il valore nostro sta proprio nella diversità, nella diversità dei background che abbiamo, in quella caratteriale che abbiamo, nella diversità delle capacità che abbiamo, del rispetto reciproco di queste diversità

Anche se in qualche modo mi hai già risposto ma prima o poi ci si aspetta una chiusura di questo progetto, oppure come dicevi no?
In realtà non ci sarà, io la penso così, ora con il volume 1 e volume 2 si chiude una fase ma nessuno ci vieta di ritornarci tra qualche anno, tornare a Scacco al Maestro. Per la tipicità di un progetto come i Calibro che non è basato su delle canzoni e non è basato su quella urgenza di comunicazione ci permette di essere  anche più vicini, mi viene da pensare, a certe compagnie teatrali, noi abbiamo questa cosa che si chiama “Scacco al Maestro” che è Calibro che fa  Morricone e quindi chissà magari la riprendiamo tra qualche anno e facciamo le commedie, possiamo fare le canzoni che in questa occasione abbiamo solo lambito insomma di materiale su cui lavorare ne abbiamo veramente tanto.

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