Nel quartiere Cinecittà a Roma, durante la notte di martedì 25 ottobre, si è consumato l’omicidio di Filippo Felici, colpito e ferito più volte durante una lite. Il 24enne è stato ritrovato a terra senza portafoglio e documenti, mentre nel suo cellulare sono state scoperte alcune chat legate al mondo ultras. “Era un ragazzo tranquillo ma potrebbe essere finito in un giro poco raccomandabile”, hanno raccontano alcuni conoscenti scossi dall’accaduto consumatosi in via Publio Rutilio Rufo.
La ricostruzione dei fatti
Il ragazzo è stato accoltellato alla schiena da uno sconosciuto che si è poi allontanato velocemente. Secondo le prime indagini, l’assassino era in compagnia di altri due individui. Il giovane è stato soccorso da una donna, residente della zona, la quale dopo aver notato un corpo disteso sull’asfalto e abbandonato in fin di vita ha chiamato il 118 intervenuto verso le 2:10 della mattina. I sanitari, una volta giunti sul posto, hanno potuto solo accertarne il decesso. Filippo Felici sarebbe morto a causa di una devastante emorragia interna. La lite e il successivo omicidio sarebbero avvenuti davanti al portone dell’abitazione della vittima. Le Forze dell’Ordine hanno ritrovato alcuni filmati, registrati dalle telecamere di sicurezza esterne al palazzo che sono ora sotto esame.
Secondo la Polizia potrebbe esserci il coinvolgimento da parte della vittima in ambienti malavitosi, forse legati allo spaccio di droga. I tabulati telefonici hanno ricostruiscono una rete di conoscenze collegate con soggetti noti al tifo ultrà romano. Non si esclude che il 24enne possa aver cercato una via di salvezza verso casa dopo essere stato inseguito da chi lo ha accoltellato prima di perdere la vita.
L’autopsia e le testimonianze
Oggi, giovedì 27 ottobre, è prevista l’autopsia presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata, per chiarire le cause della morte del 24enne. I familiari del giovane sono stati avvertiti poco dopo l’accaduto. Agli inquirenti hanno raccontato di aver passato tutta la notte presso la loro abitazione e di aver sentito alcune grida violente provenire dalla strada. Alcuni testimoni raccontano di aver visto delle persone allontanarsi dalla zona: fra loro anche chi ha sferrato il fendente fatale, portandosi via il coltello che potrebbe però essere stato gettato in un cassonetto.