venerdì, 26 Aprile 2024

F1, hello Austin! Statistiche e curiosità del GP degli Stati Uniti

Quart'ultimo appuntamento stagionale con la F1, che domenica approda nella capitale del Texas.

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A due settimane dal trionfo nipponico di Max Verstappen, la F1 ritorna in pista per la quart’ultima gara del campionato. Sarà un fine settimana a stelle e strisce, con il Circus che approda ad Austin, capitale del Texas.
Un mondiale che oramai non ha più niente da dire, ma che sarà utile a Ferrari e Mercedes nella lotta per il secondo posto nella classifica costruttori. Una sfida che appariva addirittura impari durante la prima metà di stagione, con il Cavallino che ad oggi si ritrova con poco più di 60 punti di margine dalle Frecce d’argento.

Uno sguardo su Austin

Austin è la capitale del Texas e sorge sulle rive del fiume Colorado. La città si innalza a 149 metri sul livello del mare; è caratterizzata da un clima subtropicale umido e conta poco meno di un milione di abitanti a dominanza bianca, circa il 68%.
Agli inizi della sua storia, Austin era popolata da tribù native di Indiana Tonkawa, Comanche e Apache Lipan. Soltanto in un secondo momento, esattamente nel 1835, ci fu l’arrivo dei coloni anglo-americani, con la città che apparteneva ancora al Messico.

Attualmente la capitale può vantare un alto grado di istruzione, considerando l’appellativo di “No. 1 College Town America” affibbiatoli da Travel Channel. Si tratta infatti della 16esima città americana più alfabetizzata, con il 43% della popolazione over 25 in possesso di un diploma di laurea e il 16% di una laurea.
Austin può inoltre fregiarsi di un ulteriore soprannome, Silicon Hills (letteralmente colline di silicio) che la rendono la principale antagonista della più conosciuta Silicon Valley della California. Ciò è dovuto all’alta concentrazione di aziende informatiche come: IBM, Apple, Intel e Samsung.
Non solo tecnologia, ma anche tanta sostenibilità, come dimostra il forte incentivo all’utilizzo della bici che la rendono la città più bike friendly degli interi Stati Uniti. La maestosità di Austin è tangibile inoltre per le caratteristiche architettoniche dell’Indipendent e dell’Austonian, due grattacieli residenziali alti rispettivamente 210 e 208 metri.

Un giro nel circuito delle Americhe

Il tracciato è relativamente recente, i lavori di costruzione partirono nel 2010 e due anni dopo venne disputata la prima gara ufficiale per la F1. Lungo 5.513 metri e composto da 20 curve, offre una sede stradale più larga per favorire le traiettorie diverse da parte dei piloti.
Il circuito presenta una differenza di altitudine complessiva di 41 metri e la salita dopo il lungo rettilineo che porta a Curva 1 ha un gradiente dell’11%. Peculiarità è l’altissima torre panoramica da 77 metri, dotata di una doppia scala a chiocciola da 419 gradini.
Accessibile a pagamento, la struttura può ospitare 75 visitatori e offre una visione a 360° del circuito, oltre che un imperdibile skyline sul centro della città. Il design si ispira alle immagini di auto sportive in movimento, con la scelta di utilizzare il colore rosso in virtù delle scie di luci che lasciano le vetture da corsa durante la notte.

Albo d’oro e statistiche del GP degli Stati Uniti d’America

I record in pista appartengono a Valterri Bottas e Charles Leclerc. Il finlandese ex Mercedes fece segnare, durante le qualifiche del 2019, il crono assoluto del circuito di 1’32”029; il 16 della Rossa fece invece il record in gara nello stesso weekend, 1’36”169.
Quella di domenica sarà la 43esima edizione del GP degli Stati Uniti, ma è bene precisare che si tratterà del decimo Gran Premio ad Austin. In precedenza infatti gli USA avevano ospitato la F1 a Sebring, Riverside, Watkins Glen, Long Beach, Dallas, Detroit, Phoenix e Indianapolis.

Prendendo in considerazione le sole gare disputate nella capitale del Texas, è evidente l’egemonia di Lewis Hamilton. Il pilota britannico qui ha vinto sei volte, con l’edizione del 2015 che gli valse il terzo titolo iridato.
Il 44 Mercedes primeggia inoltre per pole position, quattro, nove podi e 199 punti in classifica complessiva. Ad infastidire Lewis c’è stato Vettel, che ai tempi della RedBull vinse l’edizione del 2013, alla quale si sommano ben cinque giri veloci.
L’ultima edizione è stata invece vinta dal fresco campione del mondo Verstappen, mentre l’unico trionfo Ferrari in Texas risale al 2018 con Kimi Raikkonen.
La Mercedes è ovviamente la scuderia che conta più successi, quattro con Hamilton e uno con Bottas, seguita appunto dalla RedBull con due vittorie, Ferrari e McLaren sul gradino più basso del podio con una bandiera a scacchi a testa.

 

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