giovedì, 25 Aprile 2024

Armani nuovo fornitore ufficiale Fisi: vestirà gli azzurri alle olimpiadi invernali. Dubbi sulla mancata trasparenza

Basicitalia (robe di Kappa) ha rinunciato al diritto di restare sponsor tecnico della Fisi. La scelta, a favore di EA7, lascia molti dubbi a riguardo. Non solo per il fatto che ci fosse un ordinamento giuridico a regolare la posizione di Basicitalia, ma anche nei termini in cui è avvenuta, con atleti che vestivano Armani già durante l'estate.

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La vicenda che ha coinvolto Basicitalia (Kappa) e EA7 Emporio Armani si è conclusa col passo indietro fatto dalla prima delle due aziende citate. L’azienda milanese del patron Giorgio Armani è quindi diventata il fornitore ufficiale della nazionale italiana per le stagioni 2022-23, 2023-24, 2024-25 e la stagione olimpica 2025-26. A lasciare perplessi molti su questo, legittimo, “cambio della guardia” è la mancata trasparenza su quello che è avvenuto. Trasparenza che viene storicamente usata col contagocce dalla Fisi, basti pensare al caso Marsaglia, di cui ancora oggi sappiamo ben poco.

Kappa vince il ricorso in estate e resta sponsor tecnico

Durante la preparazione estiva, alcune atlete di spicco della nazionale italiana sono state viste e fotografate mentre si stavano allenando con tute firmate Armani. Niente di strano, se non che Kappa aveva il diritto avere il suo logo sulle tute degli atleti. Basicitalia ha fatto quindi ricorso in tribunale, ottenendo un ordinanza della settima sezione del tribunale civile di Milano che vieta a Fisi di “concludere con terzi contratti di sponsorizzazione per le stagioni sportive 2022-2023, 2023-2024, 2024-2025 e 2025-2026, aventi ad oggetto l’utilizzo da parte di suoi tesserati di beni con marchi diversi da quelli di cui è titolare BASICITALIA SPA e in concorrenza con i beni prodotti o commercializzati dalla società reclamante”. Questo ordinamento era sorto dal momento in cui Kappa aveva reclamato il diritto spettante di restare sponsor tecnico Fisi, con quest’ultima a suo tempo chiaramente intenzionata a concludere il rapporto di lavoro con Basicitalia spa e ad aprirne uno nuovo con Armani.

Basicitalia aveva anche il cosiddetto “diritto a pareggio”, ovvero la possibilità di pareggiare l’offerta di un concorrente e restare sponsor ufficiale. A tutto questo pare che abbia improvvisamente rinunciato, lasciando che Armani diventasse quindi sponsor tecnico. Chissà quali motivi hanno spinto Basicitalia a fare un passo indietro e a rinunciare alle sue stesse pretese. Magari un accordo sottobanco che ha soddisfatto le esigenze, o semplicemente Kappa ha ritenuto che Armani fosse la soluzione migliore. Non sarebbe certo la prima volta che, dietro le scene, si giunge a una soluzione “extragiudiziale” per far fronte a situazioni “complicate” da sbrogliare.

Comunicato stampa “approssimativo”

Altro fatto che non può passare inosservato è il comunicato stampa con cui la Fisi ha reso noto il cambiamento di sponsorizzazione. Una foto di atleti con tuta Armani e cinquerighe di testo in cui vengono fatti due errori. Il primo è considerare le olimpiadi di Milano/Cortina 2026 come termine ultimo della “collaborazione” e non della sponsorizzazione. La stagione invernale finisce il 30 aprile, e non quando si spegne la fiaccola olimpica, questo è un errore di tale sufficienza che fa capire come non interessi più di tanto risultare chiari al lettore. Il fatto che si scriva “official technical outfitter” invece che, ad esempio, fornitore ufficiale di abbigliamento tecnico, contribuisce solo a fare ulteriore fumo intorno alla vicenda, già di per se “fumosa”.

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