sabato, 27 Aprile 2024

La mitologia diventa femminista: Libere Circe e le altre di Sabina Colloredo, edito Rizzoli

Scavando nella storia si scopre la verità dei fatti, delle donne apparentemente diverse non sono mai state così simili.

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Le donne nella mitologia sono solo una piega nella vita dei protagonisti maschili, non a caso quando si parla di miti, i primi nomi che vengono in mente sono Teseo, Ulisse, Achille, tutti quanti nomi maschili.

Di certo questi personaggi hanno cambiato il corso della storia, hanno lasciato un’impronta più pronunciata sulla linea del tempo, ma accanto a loro, seppur in ombra, delle donne ne segnavano meglio i confini.

Prendendo per esempio l’Odissea, è qui che per la prima volta ci ritroviamo il nome di Circe e cosa ci narra la storia? Circe viene dipinta come una maga malvagia, colei che aveva trasformato in porci i compagni di Ulisse, ma quanto di questa storia è vera, le motivazioni che hanno spinto la dea a fare una simile azione.

Quello che si può fare è solo affidarsi a ciò che ci viene tramandato e ciò che studiamo, ma negli ultimi anni molte rivisitazioni femministe stanno prendendo piede. Tra queste, una nuova uscita per Rizzoli convince molti lettori. Sabina Colloredo, autrice di “Libere. Circe e le altre” ci mostra la storia di quattro donne che hanno avuto un ruolo importante nella mitologia, ma sotto un altro punto di vista.

Circe, Ifigenia, Dafne e Cassandra. Maghe, sorelle, amanti. Cosa sappiamo davvero di loro? I miti sono come un prisma, che riverbera storie diverse, a seconda della luce a cui lo rivolgi. E allora, se indaghi, scopri che queste quattro magnifiche figure femminili sono vincolate tra di loro da legami invisibili e che si proteggono a vicenda, si ascoltano, soccombono o vincono davanti alla prepotenza degli uomini e degli dei. Circe, Ifigenia, Dafne e Cassandra sono creature solitarie che si battono per affermare la propria libertà di amare. Perché quando si è divine si ama con il tormento che sia per sempre e quando si è umane con lo strazio che sia per poco, qui e ora…

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