giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, festa di Capodanno annullata e non rimborsata: clienti infuriati. Il Pineta Club: “Ci stiamo lavorando”

Biglietti venduti con il divieto del Governo già in vigore. I clienti sul piede di guerra: "Noi ancora a mani vuote". La replica dell'amministratore delegato del Gruppo Pineta: "Stiamo lavorando per risolvere la questione".

Da non perdere

“Si sapeva già dal 24 dicembre, ma avete comunque confermato la serata. Noi clienti siamo ancora a mani vuote“. È questo uno dei tanti commenti apparsi su Instagram, da parte di utenti delusi e arrabbiati che aspettano ancora il rimborso delle prevendite, dopo l’annullamento del cenone di Capodanno al Pineta Club di Milano Marittima. Annullamento imposto dalle normative del Decreto Natale 2021 per contenere l’avanzata di Omicron. L’emergenza sanitaria, con cui conviviamo ormai da quasi due anni, ha messo a dura prova il lavoro di molte attività commerciali, dei più disparati settori. Il ramo alberghiero, della ristorazione, negozi e da ultimo anche i locali legati alla movida. Le ultime misure adottate nel Decreto governativo dello scorso 23 dicembre, in vigore dal 24, vietano tra le altre cose l’organizzazione di feste e di concerti che implichino assembramenti all’aperto, fino al 31 gennaio 2022 compreso. Una notizia che ha colto impreparati gli addetti ai lavori. Le serate in discoteca, i concerti, erano già stati organizzati e i biglietti venduti. Tutto annullato. Una situazione davvero critica per lavoratori e clienti, alcuni dei quali aspettano ancora il rimborso dei biglietti o una risposta dai locali su come procedere. Così, ecco fioccare post di lamentele sulle pagine social, come quelli pubblicati da clienti infuriati, dopo l’annullamento della festa di Capodanno al Pineta Club di Milano Marittima, locale storico della movida romagnola e italiana, frequentato da vip e calciatori.

“Abbiamo pagato anticipatamente le prevendite tramite bonifico. Il ragazzo dello staff ci aveva confermato la serata e che, in caso di annullamento per qualsiasi motivo, sarebbe stata rimborsata” ci scrive un lettore via mail. “Prevendite mai rimborsate, continuano ad inventare scuse per non farci riavere i soldi” aggiunge un utente sulla pagina Instagram del locale. “Vorrei che questo comportamento non passasse inosservato. È un nostro diritto essere informati sui fatti” chiosa un altro.

Nei giorni scorsi, inoltre, è circolata tra gli utenti del web una comunicazione attribuita al Pineta Club di Milano Marittima, in cui il locale rendeva noto che dal 10 gennaio avrebbe rimborsato le prevendite. Al momento, però, come riferito sui social, i clienti non hanno ancora ricevuto nulla. Raggiunto al telefono, abbiamo raccolto la dichiarazione dell’amministratore delegato del locale, Oriano Casadio, che in merito alla bufera nata in queste settimane, spiega: “La questione non è affatto semplice, ci scusiamo con tutti i nostri clienti per i forti disagi. Ieri abbiamo avuto un incontro con i nostri legali per capire come affrontare la situazione dei rimborsi. È vero, dovevano partire il 10 gennaio, ma stiamo attendendo il parere degli avvocati. La faccenda è più complessa e una volta risolta, faremo una comunicazione ufficiale. Tutto dipende anche dalla decisione del Governo, se ci permetterà o meno di riaprire dal 1° febbraio, cosa che ci auguriamo vivamente. In questo modo potremo valutare anche la possibilità di lasciare ai clienti dei voucher. Il nostro settore, come molti altri, sta vivendo da lunghi mesi una situazione davvero drammatica, piena di incertezze. Non riusciamo a fare programmi a lungo termine, ogni giorno arriva una notizia diversa, che ci costringe a rimettere le carte in tavola. Così non si riesce a lavorare”.

rimborsi 10 gennaio
La comunicazione data ai clienti

“Anche sulla festa di Capodanno. Non abbiamo ingannato le persone, semplicemente fino alla fine speravamo di aprire, proponendo il cenone senza la serata danzante. Purtroppo non è stato possibile – prosegue Casadio -. Confrontandoci con gli avvocati, che hanno più chiare le normative in essere, è emerso che sarebbe stato comunque un rischio. Così come procedere con i rimborsi, non è affatto semplice. Ci sono leggi precise in merito che stiamo vagliando. Presto saremo in grado di dare risposte certe a chi ha pagato i biglietti”. Al netto delle circostanze poco felici che l’intero settore della movida sta vivendo, dei mancati guadagni dovuti alle forzate chiusure anti-Covid e dei tanti investimenti non rientrati, tuttavia, nel caso di specie, ciò che si sarebbe dovuto gestire diversamente è il rapporto con i clienti. Una comunicazione chiara e puntuale con chi aveva pagato anticipatamente per il suo Capodanno in discoteca, all’ultimo minuto annullato.

 

 

Ultime notizie