giovedì, 28 Marzo 2024

Traffico di animali in via d’estinzione, 23 denunce e 260 esemplari sequestrati

I Carabinieri di Palermo hanno sventato un traffico di animali in via di estinzione che ha coinvolto 23 persone e portato al sequestro di 260 esemplari.

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I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo Distaccamento di Punta Raisi, negli ultimi quattro mesi hanno condotto un’incessante attività di contrasto alla vendita illegale di animali in via di estinzione. L’attività ha riguardato non solo la Provincia di Palermo, dove è stato individuato il maggior numero di illeciti, ma anche le Province di Caltanissetta, Agrigento, Catania e Trapani.

Dal mese di settembre a oggi sono state 23 le persone deferite a vario titolo per aver messo in vendita, senza possedere alcuna documentazione comprovante la legale detenzione degli esemplari, complessivamente 112 esemplari di testuggine di terra appartenenti alla specie Testudo hermanni e oltre 130 esemplari di fringillidi, prevalentemente appartenenti alla specie Carduelis carduelis (nome comune del cardellino).

Nel caso delle testuggini, la Testuggine di Herman è, insieme ad altre specie, una delle 30 mila specie di flora e fauna protette dalla Cites, Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. La convenzione, firmata a Washington nel 1973 ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione e la sua applicazione riguarda non solo il commercio di esemplari vivi, ma anche morti, o semplici parti o di prodotti da essi derivati.

La commercializzazione degli esemplari iscritti negli elenchi della Cites non è sempre vietata categoricamente ma può avvenire solo in presenza della necessaria documentazione rilasciata dai Nuclei Cites dell’Arma dei Carabinieri, gli unici in Italia abilitati al rilascio dei certificati per la legale detenzione. Nel caso dell’avifauna invece, seppur gli esemplari sequestrati non rientrano tra le specie incluse nella convenzione, tuttavia i fringillidi sono tutelati dalla Convenzione di Berna che ha come obiettivi la conservazione della flora e della fauna selvatiche e degli habitat naturali e la promozione della cooperazione fra Stati. Queste specie, inoltre, non sono incluse tra quelle cacciabili, quindi la loro detenzione, in assenza di documenti comprovanti la riproduzione in cattività, costituisce un reato.

Tutti gli esemplari sequestrati sono ora affidati alle cure di Centri di conservazione della fauna selvatica con l’obiettivo di far riadattare gli animali alla vita selvatica e di reinserirli nei rispettivi habitat di provenienza.

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