giovedì, 28 Marzo 2024

Serie A, Juve-Fiorentina e Napoli-Verona le sfide più calde. Milan-Inter il big match

Dodicesima giornata ricca di intrecci, Lazio-Salernitana dai due cuori per Lotito, coltello tra i denti in Napoli-Verona e Juventus-Fiorentina. Ciliegina sulla torta il derby della madonnina.

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Superata la metà degli impegni per il girone d’andata, la Serie A si sta dimostrando, a discapito delle annate passate, un campionato estremamente aperto. Tanti gol, diverse incertezze e soprattutto del sano divertimento nel guardare partite anche non di cartello, cosa che nelle passate edizioni difficilmente capitava.
La dodicesima giornata di A si apre oggi alle 20:45 con Empoli-Genoa, tanta difficoltà tra le mura amiche per i toscani, che hanno subìto cinque sconfitte su sei, concedendo almeno due o più gol agli avversari. Il Genoa è invece la compagine che non ha segnato un gol nei primi quarantacinque minuti in dieci partite su undici, ciò nonostante l’unico trionfo in stagione è arrivato proprio lontano dal Marassi.

Chi emula l’Empoli in fase difensiva è Lo Spezia, impegnata sabato alle 15 contro il Torino. I liguri subiscono gol da 28 partite consecutive, ma soprattutto hanno la peggiore media di gol concessi di tutto il campionato, 2.4 per incontro. I Granata invece possono contare su un muro difensivo solidissimo, costruito dal leader difensivo Bremer; il Torino sotto la guida Juric ha inoltre il doppio dei punti che aveva in questo periodo lo scorso anno.
Alle 18 la sfida sentitissima tra Juventus-Fiorentina, una contesa mai considerata come le altre, visti i trascorsi burrascosi tra le due squadre già a partire dagli anni ’80. Uno scudetto sfilato ai Viola e il passaggio in bianconero di Roberto Baggio hanno inasprito una rivalità che ha radici molto profonde.
Chiude il sabato Cagliari-Atalanta delle 20:45, con i bergamaschi pronti a riscattare l’ennesimo recupero in zona Cesarini del Manchester United; Cagliari in evidente difficoltà, come dimostra l’ultimo posto in classifica, nonostante un Joao Pedro inarrestabile, capace di segnare la metà delle marcature stagionali dei sardi.

Ritmi serrati per la Roma, che domenica alle 12:30 farà visita al Venezia, con appena due giorni di riposo dall’impegno europeo di Conference League. L’ultimo confronto nella massima serie risale al 7 aprile 2002, con la gara che terminò 2-2.
Appena due le partite delle 15Sampdoria-Bologna, con i padroni di casa che concedono almeno un gol da sette partite, mentre gli emiliani sono andati a segno in sette degli ultimi otto impegni stagionali; e Udinese-Sassuolo, con gli ospiti che non trionfano alla Dacia Arena dal marzo 2018.

Alle 18 non un incrocio come tanti per il patron biancoceleste Claudio Lotito, la sua Lazio dovrà contrapporsi alla sua ex squadra, la Salernitana. Lotito ha amministrato i campani fino alla scorsa stagione, quando i Cavallucci Marini militavano ancora nella serie cadetta. Allo stesso orario un’altra kermesse di tutto rispetto che non potrà mai passare tra l’indifferenza generale, Napoli-Verona. È la quintessenza del distacco sociale tra nord e sud, con continui sfottò, anche gravi, e un odio covato apertamente da decenni tra le due tifoserie.

A far calare il sipario di una giornata, calcisticamente parlando, meravigliosa, ci penseranno Milan e Inter alle 20:45. La stracittadina milanese troverà in panchina due ex allenatori della Lazio, con Inzaghi che subentrò a Pioli alla 32esima giornata del campionato 2015/2016.
Se Zlatan Ibrahimovic dovesse segnare, diventerebbe il quarto marcatore di sempre nel derby della Madonnina, raggiungendo a 11 centri il connazionale Nordahl e l’ungherese Nyers; in caso di una clamorosa tripletta, salirebbe al secondo posto eguagliando Giuseppe Meazza. Sorvegliato speciale del match più atteso della giornata è indubbiamente Hakan Chalanoglu, l’ex numero 10 rossonero passato all’altra sponda di Milano nell’ultima sessione di calciomercato.
Le due squadre, nonostante i 7 punti di differenza sono molto simili, con i nerazzurri più cinici sotto porta, avendo segnato in stagione tre gol in più dei cugini, ma con i rossoneri più solidi nel reparto arretrato, come evidenziano i due gol in meno subiti da Maignan/Tatarusanu rispetto ad Handanovic. Il fischietto della gara sarà Doveri di Volterra,  il Diavolo è stato arbitrato dal classe ’77 22 volte, trionfando in 13 occasioni; stesso numero per il Biscione, però a quota 9 vittorie sotto la direzione del toscano.

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