venerdì, 26 Aprile 2024

“Come rubare un Magnus” è l’ultimo libro a fumetti di Davide Toffolo.

"Come rubare un Magnus" è l'ultimo libro a fumetti di Davide Toffolo. La vicenda professionale e umana del re del fumetto italiano in un imperdibile omaggio che mette a fuoco ciò che il grande Magnus ha rappresentato nella cultura popolare italiana.

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Come rubare un Magnus” è l’ultimo libro a fumetti di Davide Toffolo. La vicenda professionale e umana del re del fumetto italiano in un imperdibile omaggio che mette a fuoco ciò che il grande Magnus ha rappresentato nella cultura popolare italiana.

Davide Toffolo disegna Magnus con la grazia e l’emozione che già aveva mostrato in Carnera e Pasolini, e mette a fuoco ciò che Magnus ha rappresentato nella cultura popolare italiana. E lo fa da “erede”, riconoscendo il debito verso il maestro: “il suo segno è nel mio lavoro, come in quello di molti altri della mia generazione e di quella precedente, come Andrea Pazienza, per esempio.”

La storia del leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti è sicuramente segnata da alcuni eventi che lo legano fortemente a Magnus. Nel 1979, a quattordici anni, Toffolo vince il concorso per il nuovo disegnatore di Alan Ford, fumetto di cui è un grande appassionato al pari delle altre creazioni che portano la firma di Max Bunker e, soprattutto, di Magnus, come Kriminal e Satanik. Ma Toffolo all’epoca era ancora minorenne, accompagnato dal padre alla premiazione (la notizia della sua vittoria è tutt’oggi segnalata nel giornaletto) si è visto scavalcare perché minorenne dal secondo in classifica e quindi il nuovo disegnatore della serie diventò Raffaele Della Monaca.

Da qui però prende il via la sua storia e la sua brillante e lunga carriera di autore di graphic novel,  in parallelo con la sua carriera musicale di cantante della band TARM. Come lo stesso Toffolo ci ha raccontato durante una delle sue presentazioni in giro per l’Italia, il suo omaggio al grande Roberto Raviola è partito tanto tempo fa ma solo ora vede la luce. In verità aveva già iniziato nel 2008 a pubblicare piccoli input sulla rivista ANIMALs della Coniglio Editore per poi arrivare al libro “Come rubare un Magnus” uscito nel 2020 edito da Oblomov.

Un intreccio di personaggi che ci riportano alle opere di Magnus ma che ci fanno incontrare lo stesso Toffolo, che racconta “la vicenda umana la vicenda umana e professionale di un artista in modo profondamente personale, riuscendo però a evitare che il punto di vista soggettivo scelto infici l’oggettività del ritratto”. Ricostruisce “la parabola del fumetto italiano dagli anni ‘60 a oggi” attraverso i volti di tanti altri fumettisti (Bonvi, Luigi Bernardi, Giovanni Romanini, Sergio Bonelli, Luciano Secchi), alcuni, secondo lui, sottovalutati, e poi la vita di Magnus bambino, ventenne, trentenne e, infine, quasi sessantenne è disegnato come forse si sarebbe disegnato lui stesso. Una passione trasformatasi in ossessione per questo grande fumettista, Roberto Raviola, che ci ha lasciati a 57 anni per un cancro che non gli ha lasciato scampo.

Toffolo, in questa nuova opera tributo, decide di evidenziare graficamente due diversi binari narrativi  attraverso una bicromia con leggere sfumature che differenzia la vicenda autobiografica dagli episodi della vita di Magnus. Le tavole della prima sono immerse nelle tonalità indaco che si muovono tra azzurro e viola, mentre per la seconda vengono scelti i toni più caldi dei gialli e degli ocra. Il tocco dell’artista di Pordenone è facilmente riconoscibile sempre improntato a un realismo che ama però accentuare espressioni e tratti somatici per portare a galla e far trasparire i sentimenti dei personaggi. “Come rubare un Magnus” è un atto d’amore, sicuramente per tutti gli addetti ai lavori che hanno seguito Raviola e le sue opere ma che trova anche spunti interessanti e curiosità per chi non si è mai avvicinato al fumetto in generale se non di Magnus.

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