sabato, 20 Aprile 2024

Myanmar, frode alle elezioni: commissione scioglie la Lega Nazionale per la Democrazia

Giappone pronto a sospendere gli aiuti. L'accusa di frode nelle elezioni dello scorso novembre scioglierà il partito, tutti i suoi dirigenti saranno processati per tradimento.

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L’accusa di frode nelle elezioni dello scorso novembre porterà allo scioglimento del partito Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) di Aung San Suu Kyi, tutti i suoi dirigenti saranno processati per tradimento, lo ha reso noto la commissione elettorale nominata dalla giunta birmana.

La decisione è stata presa nel corso di un incontro con i partiti politici che è stato boicottato da molti, inclusa la Nld;  nel suo rapporto, ripreso dal quotidiano Myanmar Now, il presidente della Commissione elettorale dell’Unione,Thein Soe, ha considerato il comportamento elettorale della Nld illegale e “Quindi dovremo sciogliere la registrazione del partito”.

Con la presunta frode delle elezioni di novembre, l’esercito del Myanmar ha preso il potere dal primo febbraio e da allora si contano più di 800 persone uccise dalle forze di sicurezza durante le proteste di piazza e feroci repressioni con almeno 5200 arresti.

La premio Nobel per la Pace Suu Kyi e diversi altri leader del partito sono stati arrestati dopo il golpe, la commissione elettorale militare si era riunita una prima volta a febbraio, a cui hanno partecipato 53 formazioni politiche, di cui solo una decina rappresentate in parlamento. Risultavano assenti i partiti delle minoranze etniche e l’Nld, i cui deputati sono in carcere, in esilio o in clandestinità e hanno composto un autoproclamato governo di opposizione civile.

Il Giappone potrebbe interrompere tutti gli aiuti allo sviluppo al Myanmar, il ministro degli esteri giapponese Toshimitsu Motegi in un’intervista al quotidiano economico Nikkei ha affermato: “Non vogliamo affatto che si arrivi a questo punto, ma dobbiamo dire con fermezza che sarà difficile continuare in queste circostanze. Come Paese che ha sostenuto il processo di democratizzazione in Birmania in vari modi, e come paese amico, dobbiamo rappresentare la comunità internazionale e trasmettere chiaramente questo messaggio“.

A livello di assistenza allo sviluppo per la Birmania il Giappone è uno degli Stati principali, avendo distribuito l’equivalente di 1,4 miliardi di euro nell’anno fiscale 2019/20, mentre la Cina non comunica l’ammontare dei suoi aiuti. In risposta al colpo di stato del 1 febbraio, Tokyo aveva comunicato a marzo l’interruzione di ogni suo ulteriore aiuto, ma non ha imposto ammende individuali ai funzionari birmani, a differenza degli Stati Uniti, dell’Unione Europea o del Regno Unito.

Oggi è stato divulgato l’appello del giornalista giapponese Kitazumi Yuki, arrestato ad aprile dalle forze di sicurezza del Myanmar e successivamente incolpato per aver diffuso informazioni false. Ha sollecitato il governo giapponese a intervenire e persuadere la giunta birmana a porre fine alla repressione dei cittadini e dei giornalisti.

Il giornalista freelance, rilasciato la scorsa settimana dopo circa un mese di detenzione, ha affermato in una conferenza stampa che le accuse mosse contro di lui erano assolutamente false e che le autorità birmane intendevano usare il suo caso per mostrare la loro intenzione di sequestrare senza esitazione chiunque, anche giornalisti stranieri.

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