Rantoli e colpi di tosse dalle tende chiuse, quasi lo scenario di un normale ospedale da campo.
Invece, si parla del campo base del monte Everest. Il covid ha raggiunto, infatti, anche il tetto del mondo, come racconta l’alpinista austriaco Lukas Furtenbach al quotidiano viennese Der Standard: “Anche le squadre che hanno rispettato rigorosamente le misure di sicurezza sono state colpite. È impossibile farla franca”, indicando come unica spiegazione per i contagi avvenuti, malgrado il rispetto scrupoloso dei protocolli di sicurezza, il luogo noto come “la cascata del Khumbu, dove gli alpinisti sono molto vicini e respirano pesantemente a causa dello sforzo”.
Proprio in virtù di questa situazione allarmante, il tirolese, nonché capo della spedizione, ha chiesto espressamente di rinunciare alla scalata della celebre montagna, dal momento che un recupero in elicottero ad alta quota e con problematiche respiratorie di questa portata non sarebbe stato pensabile, oltre che possibile.