venerdì, 19 Aprile 2024

Roma Capitale, ipotesi di trasformazione in regione. Marini: “Obiettivo ambizioso”

La Capitale con più poteri o trasformata in una regione. Queste le proposte allo studio della Commissione ministeriale istituita dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.

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Roma come Berlino, Bruxelles, Madrid e Vienna. La Capitale con più poteri o trasformata in una regione. Queste le proposte allo studio della Commissione ministeriale istituita dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.

Un “obiettivo ambizioso“, secondo il costituzionalista e professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Roma Tor Vergata, Francesco Saverio Marini che, in un’intervista, aggiunge: “Ma l’Esecutivo in carica rispetto a un progetto così ambizioso può dare un contributo e parte avvantaggiato, perché è un Governo di larghe intese” e “si potrebbe comunque provare ad intervenire in modo più circoscritto modificando la legislazione ordinaria“. Infatti sono allo studio alcuni Disegni di Legge che prevedono una modifica dell’assetto istituzionale di Roma Capitale con un rafforzamento dei poteri, mentre altre sono proposte di legge di revisione costituzionale: una presentata da Forza Italia (primo firmatario Barelli) e l’altra dal Partito Democratico (primo firmatario Morassut), che vorrebbero attribuire a Roma Capitale i poteri di una regione.

Il costituzionalista si sofferma sui tempi dell’eventuale riforma: “Ci riuniremo per la prima volta la prossima settimana e svolgeremo nel più breve tempo possibile la fase istruttoria e poi elaboreremo un progetto che tenga conto dello stato dell’arte“. Inoltre: “C’è un linguaggio ed un volere comune che è il rafforzamento dei poteri, dunque una convergenza c’è già. Il compito della Commissione è istruttorio, cioè senza poteri decisori. Dunque il buon esito degli obiettivi da raggiungere dipenderà prevalentemente dal Governo e dal Parlamento e dai soggetti politici, sia sul fronte della nuova governance di Roma che su quello dell’attuazione dei progetti“.

E infine, sempre Francesco Saverio Marini, dichiara: “Si tratta di un progetto ambizioso e difficile, ma quanto mai opportuno per dotare Roma di quei poteri e di quelle risorse di cui godono le altre Capitali europee e più in generale le Capitali degli Stati decentrati. È il caso, pur con qualche differenziazione, di Berlino, di Vienna, di Madrid, di Bruxelles o di Washington. Solo così Roma potrebbe avere una propria e specifica legislazione, godrebbe di garanzie costituzionali, potrebbe meglio riarticolare le funzioni amministrative all’interno del proprio territorio e godrebbe verosimilmente di una maggiore forza contrattuale nella ripartizione delle risorse finanziarie“.

 

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