mercoledì, 24 Aprile 2024

Persi 440mila posti lavoro: il rapporto Eurispes 2020.

La situazione è particolarmente allarmante tra i lavoratori indipendenti: quasi l'80% ha avuto un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.

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“Nei primi mesi di emergenza sanitaria la metà delle famiglie italiane ha subito una riduzione nel reddito familiare di circa il 15%. La situazione è particolarmente allarmante tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80% ha avuto un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare. Mentre l’Istat segnala per il 2020 la perdita di 440.000 posti di lavoro” lo dichiara il presidente Eurispes Gian Maria Fara, riferendosi ai dati della Banca d’Italia.

Le statistiche ufficiali parlano di 4,6 milioni di poveri assoluti nell’Italia pre-Covid. “L’Italia risulta ai primi posti in Europa per livelli di disuguaglianza di reddito, e si segnala per la bassissima mobilità sociale”, ammette Fara.

Altri importanti dati che emergono dal rapporto Eurispes 2020 sono l’alto indice di contagio da Coronavirus delle donne nei posti di lavoro e la percezione dei cittadini di un aggravamento dell’economia nazionale.

Riguardo ai contagi su 147.875 denunce pervenute all’Inail per malattia da Covid, alla data del 31 gennaio del 2021 ben 102.942 provengono da donne che hanno subìto una qualche forma di contagio professionale, ovvero il 70% dei contagi avviene in ambito lavorativo per le donne.

Altri dati dal mondo del lavoro tutt’altro che positivi: dei 461 decessi registrati al 31 gennaio 2021, 79 sono femminili ossia, in termini relativi, il 17,1% dei casi.

Il settore più colpito resta quello sanitario, con il 57,1% dei casi codificati. Sono i tecnici della salute, con il 42% dei casi codificati, a registrare il maggior numero di denunce: tra le figure più colpite le infermiere (81,1% dei casi della categoria) e le fisioterapiste (5,8%).

La percezione della situazione economica italiana è molto negativa da parte di 8 italiani su 10. Il confronto con le risposte registrate nei 5 anni precedenti rende evidente che la pandemia ha cambiato il modo di vedere l’economia e la stabilità dello Stato.

 

 

 

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