giovedì, 28 Marzo 2024

Napoli, scoperta maxi evasione fiscale: sequestrati 27 milioni di euro 6 ai domiciliari – I NOMI

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La Guardia di Finanza ha dato esecuzione un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti di 6 persone, tutti agli arresti domiciliari, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Lo rende noto l’Ufficio Stampa delle Fiamme Gialle con un comunicato arrivato in redazione.

Ai domiciliari sono finiti:
Di Fenza Luigi, nato a Napoli il 22 febbraio 1954;
Coppola Roberto, nato a Napoli il 10 luglio 1965;
Di Cristofaro Claudio, nato a Napoli il 14 agosto 1963;
Le Donne Maurizio, nato a Napoli il 5 maggio 1963;
Sorbo Michele, nato a Casapulla (CE) il 28 marzo 1951;
Selvarolo Savino, nato ad Andria (BAT) il 7 gennaio 1962.

Il sequestro di beni, disseminati in tutta Italia, ammonta a 27 milioni di euro. L’unione del lavoro di 180 finanzieri del Comando partenopeo e dell’Agenzia delle Entrate di Napoli ha condotto alla scoperta di complessi meccanismi di frode fiscale. La Sezione Criminalità Economica della Procura di Napoli insieme agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli hanno condotto una ricostruzione di un sodalizio criminale composto da professionisti, affaristi, mediatori e prestanome, artefici del sofisticato sistema fraudolento di indebite compensazioni.

Sfruttando le possibilità offerte dalle compensazioni, il sodalizio si sarebbe reso protagonista di un ampio fenomeno di evasione che prevedeva, in primis, la creazione di falsi crediti IVA in capo a società “cartiere”, amministrate da fantomatici prestanome. I crediti riportati nelle dichiarazioni IVA e muniti del visto di conformità sono stati anche ceduti per essere utilizzati in compensazione anche da parte di altre società esterne.

I frodatori utilizzavano questa prassi, ora vietata dalla legge, veniva realizzata mediante il ricorso all’istituto dell’accollo tributario o della cessione del credito fiscale da parte di
società che esponevano, nelle loro dichiarazioni, crediti IVA a beneficio di
contribuenti terzi che li utilizzavano in compensazione.

A capo della organizzazione c’erano un commercialista e un imprenditore napoletani, entrambi con plurimi precedenti per reati tributari (i più recenti nel settore delle frodi nella commercializzazione di prodotti petroliferi); i loro collaboratori erano 4 fiscalisti, anch’essi colpiti dalla misura degli arresti domiciliari.

Venivano pertanto venduti crediti inesistenti ad altri contribuenti attraverso una
rete di affaristi e procacciatori che proponeva l’acquisto degli stessi in compensazione tramite il pagamento di una somma variabile, a seconda dell’importo dei crediti, fino al 70% del valore nominale.

Coinvolte ben 27 società “cartiere”, attestanti i crediti IVA inesistenti, e una fitta rete di affaristi, consulenti fiscali e intermediari riconducibili al sodalizio indagato, che avrebbero avuto l’incarico di procacciare le società e i contribuenti risultati beneficiari delle indebite
compensazioni, nei periodi d’imposta 2016, 2017 e 2018, per oltre 27 milioni di euro.

La maxi operazione della GdF si è conclusa con 6 misure di arresti domiciliari, il sequestro preventivo di beni del valore di 27 milioni di euro a carico di 62 tra società e contribuenti utilizzatori dei crediti IVA inesistenti, e la denuncia per il reato di indebite compensazioni di 93 soggetti.

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