venerdì, 19 Aprile 2024

Covid, 11 maggio serrata per protesta dei centri commerciali: “Fateci aprire anche nel weekend”

Si chiede l'immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.

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Martedì 11 maggio giù le saracinesche: i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure imposte nel weekend; lo faranno con il gesto simbolico di abbassare le serrande per qualche minuto. Saranno circa 30mila gli esercizi coinvolti nell’iniziativa, tra negozi e supermercati.  

La manifestazione è promossa dalle associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione. Si chiede “l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi”. 

L’iniziativa ha anche come obiettivo “ribadire la sicurezza di centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia, hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture”. 

Le associazioni coinvolte “vogliono dare voce ai 780mila lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, aggravato dalle stringenti misure con cui il Governo impedisce a migliaia di attività commerciali di lavorare nel week-end, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato”, come si legge in un comunicato stampa congiunto delle associazioni del commercio.

È inoltre importante sottolineare che, sin dall’inizio della pandemia, il settore del commercio, ed in particolare dei centri commerciali, si è messo volontariamente e gratuitamente a disposizione del Governo: “Sono state offerte 160 strutture sul territorio nazionale per la creazione di hub vaccinali”, come riportato nel comunicato delle associazioni del commercio, che “auspicano di poter avere dalle Istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua ad operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa”.  

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