Da oggi i cardinali e i vescovi accusati di reati penali e rinviati a giudizio saranno processati dal Tribunale dello Stato della CittĂ del Vaticano e non, come avveniva fino ad ora, da una Corte di Cassazione presieduta da un cardinale.
Lo annuncia Papa Francesco in un documento Motu proprio, che in tal modo va a modificare l’ordinamento giudiziario dello Stato Vaticano promulgato l’anno scorso, aggiungendo così alla Legge sull’ordinamento giudiziario del 16 marzo 2020, all’art. 6, un quarto comma che prevede: “Nelle cause che riguardino gli Eminentissimi Cardinali e gli Eccellentissimi Vescovi, fuori dei casi previsti dal can. 1405 § 1, il Tribunale giudica previo assenso del Sommo Pontefice”.
La modifica è avvenuta a seguito delle dichiarazioni rilasciate durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Vaticano il 27 marzo 2020, in cui il Papa riteneva “prioritaria esigenza, che – anche mediante opportune modifiche normative – nel sistema processuale vigente emerga la eguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignitĂ e posizione, senza privilegi risalenti nel tempo e non piĂą consoni alle responsabilitĂ che a ciascuno competono nella aedificatio Ecclesiae”.
Un’ulteriore mossa di Papa Francesco per rendere il Vaticano un luogo in cui regni uguaglianza e giustizia.