giovedì, 28 Marzo 2024

Movida notturna in Italia e nel mondo: perché alcuni paesi hanno già ripreso a ballare?

Israele è diventato un modello di riferimento per tutti gli Stati del mondo che aspirano all’immunità di gruppo: su una popolazione di 9 milioni oltre 5 hanno già ricevuto la prima dose di vaccino.

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É questa la domanda di molti amanti della vita notturna: perché in alcuni paesi hanno già ripreso a ballare e l’Italia è ancora paralizzata? 

Sono ormai 13 mesi che in Italia il mondo della notte appare completamente in standby: discoteche e locali notturni sono rimasti chiusi dal 22 febbraio 2020, imprenditori, lavoratori autonomi e dipendenti restano tutt’oggi inascoltati. 

23.839 nuovi casi di Corona Virus oggi, 9.210.893 vaccini effettuati, eppure a poca distanza dall’Italia c’é chi sta pian piano riacquistando la propria libertà. 

Non molto lontano da noi, Israele é diventato un modello di riferimento per tutti gli Stati del mondo che aspirano all’immunità di gruppo: sono 5 milioni le persone che hanno già ricevuto la prima dose di Vaccino anti COVID-19 su una popolazione totale poco superiore ai 9 milioni. 

Le ricette vincenti sembrano essere tre: la quantità di vaccini no stop effettuati in sole tre settimane alla metà della popolazione, il “Green Pass” (o passaporto sanitario) in grado di tracciare chi ha ricevuto entrambe le dosi ed infine l’utilizzo costante dei test antigienici rapidi.

É proprio grazie a quest’ultima grande risorsa che è stata possibile la riapertura di numerose attività, come i cinema, i ristoranti, le palestre, i bar e finalmente, per primi tra tutti i Paesi, le discoteche. 

Gli Israeliani sono quindi tornati a ballare in sicurezza, tutti i locali notturni sono tornati operativi con all’ingresso il personale sanitario affiliato pronto ad effettuare i test antigienici rapidi. 

Ma Israele non è l’unico esempio, anche l’Olanda da una settimane sta effettuando degli “esperimenti”, infatti lo Ziggo Dome di Amsterdam, la più grande arena musicale d’Europa, dopo un anno di chiusura ha riaperto le sue porte per quattro ore a 1300 partecipanti negativi, animati da un dj set totalmente olandese: Sam Feldt, Lady Bee, Sunnery James e Ryan Marciano, simulando una normale festa come vero e proprio test per tornare alla vita sociale di sempre. 

Come per l’Olanda, sono partiti nuovi “esperimenti” anche per la Spagna: dopo un concerto a dicembre con 500 partecipanti, sempre a Barcellona, 5mila persone, dopo aver effettuato il tampone rapido, hanno partecipato al concerto rock dei Love of Lesbian al Palau de Sant Jordi, tornando a vivere finalmente il sogno della musica dal vivo come ai vecchi tempi.

Prossima, in questo intento, sarà anche l’Inghilterra, dove il presidente Boris Johnson ha definito il 21 giugno come ultimo step e data probabile di riapertura delle discoteche.   

Ma in Italia più passa il tempo e più il settore della movida notturna, cosi come il Cinema, il Teatro e tutto il mondo dello spettacolo, vengono lasciati indietro ed i ristori non bastano. 

Nel 2020 l’intrattenimento, tra pandemia e restrizioni è stato davvero azzerato, mettendo a rischio moltissime imprese, le stesse che, attraverso il settore turistico, sono state motore trainante per l’economia di molti territori, generando costantemente un introito economico significativo e garantendo moltissima occupazione. 

Non ci rimane che chiederci: Quando sarà il nostro turno? Quando torneremo a ballare? Esistono davvero settori e categorie di serie A e di serie B? 

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