Il numero delle perdite, dei feriti e degli orrori della guerra riportato dai media di Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, è il manifesto di una follia che nell'ultimo anno ha avuto una escalation, per molti improvvisa, per altri abilmente programmata.
Standing ovation tra gli applausi, foto di rito, esecuzione dell'inno ucraino, l'aula che si tinge di gialloblù e bandiere dell'Unione. Sì, tutto bello, a tratti commovente, ma Zelensky è stato molto chiaro: "Non posso permettermi di tornare a casa senza risultati". Parafrasando: degli applausi di Roberta Metsola, Ursula Von der Leyen e Charles Michel, adesso, non me ne faccio proprio nulla"