sabato, 27 Luglio 2024

Genzano in rivolta, l’amministrazione comunale contro il giardino del plesso Manzoni

Secondo l'amministrazione comunale è necessaria la costruzione di una nuova struttura da accorpare al plesso Manzoni ma distaccato da esso, da costruire in prossimità delle aule attualmente utilizzate dagli studenti e a scapito di almeno quattro alberi decennali, utilizzati da studenti e docenti come angolo di relax nei momenti ludici della giornata scolastica.

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Si è intensificata nelle ultime settimane, a ridosso dell’inizio dei lavori, la protesta di genitori e docenti contro la decisione unilaterale dell’amministrazione comunale, guidata dal giovane sindaco -Carlo Zoccoletti-, per la costruzione di una nuova mensa scolastica che andrebbe a ridurre notevolmente il polmone verde del plesso Manzoni dell’IC De Sanctis di Genzano.

 

Secondo l’amministrazione comunale è necessaria la costruzione di una nuova struttura da accorpare al plesso Manzoni ma distaccato da esso, da costruire in prossimità delle aule attualmente utilizzate dagli studenti e a scapito di almeno quattro alberi decennali, utilizzati da studenti e docenti come angolo di relax nei momenti ludici della giornata scolastica.

Il casermone di cemento armato è il progetto intellettuale che l’amministrazione ha avuto modo di creare per ottenere notevoli fondi dal PNRR e che, con il vespaio di protesta sollevato dalla poca trasparenza mostrata fino allo scorso febbraio -data in cui è trapelata la notizia di voler ridurre all’inesistenza uno dei pochi giardini scolastici presenti nelle scuole genzanesi-, rischia di perdere se la protesta dovesse continuare e dovesse essere accolta dal Tar del Lazio al quale i rappresentanti dei genitori e i docenti hanno fatto ricorso nei giorni scorsi.

Genitori e docenti non sono contrari all’uso dei fondi provenienti dall’Europa per il miglioramento della struttura scolastica, prospettano, però, delle soluzioni differenti che non vadano ad intaccare l’attuale luce e areazione delle aule. Di comune accordo, una delle proposte avanzate è quella di costruire la nuova struttura nella parte retrostante il plesso, dove già è presenta una pavimentazione e che limiterebbe l’impatto ambientale.

Un’altra proposta che avrebbero voluto fare i genitori se fossero stati interpellati per tempo sulle iniziative distruttive dell’amministrazione, così la considerano le rappresentanze dei genitori e dei docenti, sarebbe stato quello di non produrre una nuova struttura ma di riqualificare i plessi dell’IC De Sanctis, attualmente usufruiti dagli alunni, che risultano mancanti di manutenzione, con perdite dai soffitti e cadute di intonato.

Nelle prossime settimane si attendono ulteriori incontri tra amministrazione e rappresentanti delle proteste, oltre le assemblee già tenute e che non hanno portato risultati proficui per le parti: da un lato sindaco e giunta arroccati nelle loro posizioni e timorosi di non ricevere i fondi PNRR, dall’altro docenti e genitori preoccupati per il prossimo anno scolastico che si prospetta “rumoroso, caliginoso e deprimente per le classi direttamente esposte ai piani costruttivi” dicono alcune docenti.

Non c’è più molto tempo! I docenti del plesso Manzoni, con l’appoggio degli altri plessi genzanesi e dei genitori e della cittadinanza tutta, hanno intrapreso le procedure di ricorso al Tar, aprendo nei giorni scorsi varie raccolte fondi per sostenere la battaglia etica e morale che hanno intenzione di continuare. Sarà del Tar del Lazio l’ultima parola su una battaglia che si trascina ormai da lunghi quattro mesi. Le sorti del giardino del Plesso Manzoni di Genzano di Roma sono appese alle poche righe che un giudice dovrà mettere nero su bianco: mensa si / mensa no.

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