Un celebrazione simbolica dopo ottant’anni da uno degli eventi più significativi della Seconda guerra mondiale. La sbarco in Normandia o, per gli americani, il “D-Day”, avvenne il 6 giugno del 1944 e oggi più capi di stato, provenienti da più parti del mondo, sono pronti a ricordare le vite sacrificate e le imprese di quel giorno che cambiò gli esiti del secondo conflitto mondiale.
A Portsmouth, nel sud dell’Inghilterra, da dove salpò la flotta per liberare la Francia collaborazionista e l’Europa, il governo inglese ha organizzato una commemorazione di tutto rispetto. Presenti le figure politiche più di spicco del Regno Unito. Re Carlo III, la regina Camilla e il principe William si sono trovati in compagnia del primo ministro e conservatore Rishi Sunak, il leader laburista e dell’opposizione Keir Starmer e alcuni tra i ministri di governo in carica. Fortissima anche la presenza di rappresentanti dell’esercito con oltre 500 militari e, intenti a raccontare la loro testimonianza, anche alcuni tra gli ultimi i reduci in vita. Il tutto in compagnia di un’orchestra di 80 elementi.
Anche dall’altra parte della Manica, si celebra lo sbarco, ma a dirigere il tutto c’è il presidente francese Emmanuel Macron che ospita altri capi di stato come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri due uomini al centro della politica mondiale: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente americano Joe Biden. L’intenzione di Macron è rendere simbolica l’unità dell’occidente e dei suoi leader nel sostenere l’Ucraina.
Il leader ucraino e il presidente statunitense prolungheranno il loro soggiorno dedicandosi a due visite di Stato. Venerdì Zelensky incontrerà Macron e terrà un discorso di fronte all’Assemblea Nazionale, mentre il giorno successivo sarà dedicato alla visita della capitale da parte di Biden. I due presidenti si incontreranno dopo le cerimonie per decidere “come gli Stati Uniti possono continuare ad approfondire il proprio sostegno.” Biden e Zelensky prenderanno parte anche al G7 il prossimo 13 giugno in Puglia.