lunedì, 29 Aprile 2024

Budapest, il caso Ilaria Salis: il governo ungherese rigetta le accuse “Non è un’eroina”

Il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha respinto le narrazioni che descrivono Salis come una figura positiva, sottolineando invece accuse gravi e premeditate nei confronti della cittadinanza ungherese.

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Ilaria Salis, la giornalista italiana coinvolta in un caso giudiziario in Ungheria, non è considerata un’eroina dal governo ungherese. Il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha respinto le narrazioni che descrivono Salis come una figura positiva, sottolineando invece accuse gravi e premeditate nei confronti della cittadinanza ungherese.

“Non è un’eroina. Lei e i suoi ‘compagni’ sono venuti in Ungheria e hanno commesso aggressioni barbare e premeditate contro cittadini ungheresi: questi sono i fatti”, ha dichiarato Kovacs su un social network. “Tutto ciò che va oltre è una mera invenzione politica e noi difenderemo la reputazione e l’integrità della nostra magistratura, non importa quanto forte la sinistra gridi al lupo”.

Kovacs ha inoltre criticato il padre di Ilaria Salis, che ha espresso accuse gravi e infondate alla stampa europea e statunitense, oltre che al Parlamento europeo. “Va aggiunto che lui stesso ha trasformato il caso della propria figlia in una questione politica e ora si mostra sorpreso che a queste accuse vengano date risposte politiche”, ha affermato Kovacs.

Il portavoce del governo ungherese ha suggerito al padre di Salis di riflettere sul coinvolgimento della figlia in episodi simili in passato, sottolineando la gravità del reato di cui è accusata, che, secondo l’ordinamento giuridico ungherese, comporta condanne severe.

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