La Treccani ha annunciato che la parola dell’anno 2023 è “femminicidio”. Questa decisione è stata presa nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, che mira a promuovere un uso corretto e consapevole della lingua. La scelta riflette l’attenzione e la sensibilità nei confronti del fenomeno della violenza di genere, che ha segnato profondamente l’anno appena trascorso.
La definizione di “femminicidio” registrata nel Vocabolario della lingua italiana Treccani è la seguente: “Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale che, penetrata nel senso comune anche attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo.”
La Treccani ha sottolineato che la scelta di questa parola evidenzia l’urgenza di concentrarsi sulla violenza di genere per stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo su un tema che è prima di tutto culturale. La parola “femminicidio” assume così un ruolo centrale nella discussione pubblica, contribuendo a responsabilizzare e sensibilizzare ulteriormente la società su una tematica cruciale.
La professoressa Valeria Della Valle, direttrice scientifica del Vocabolario Treccani, ha spiegato che la rilevanza del termine non è solo quantitativa, ma si basa sulla sua importanza socioculturale. La parola ha acquisito maggiore rilevanza nel 2023, diventando un segnale linguistico dell’intensità della discriminazione di genere nella società.