Nella Cisgiordania, almeno sei palestinesi hanno perso la vita in un attacco con un drone che ha colpito il campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem. L’agenzia palestinese Wafa ha riportato che tra le vittime c’è un giovane di 17 anni, mentre gli altri hanno un’etĂ compresa tra i 19 e i 29 anni. Le forze israeliane hanno confermato la morte di tre soldati nei combattimenti nel nord di Gaza, portando a 164 il numero totale di caduti nelle IDF dall’inizio dell’operazione di terra nella Striscia di Gaza.
Nel sud del Libano, un raid attribuito ad Israele ha colpito un’abitazione a Bint Jbeil, causando la morte di almeno tre persone, una coppia e il fratello dei due, e ferendo un’altra persona. Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato il lancio di almeno 18 razzi contro Rosh Hanikra, nel nord di Israele, sostenendo di aver mirato a una postazione militare vicino a una base navale.
In risposta, Israele ha effettuato un raid su Bint Jbeil, segnando la prima operazione nella zona dallo scorso ottobre, quando sono iniziate le tensioni tra Israele e Hezbollah.
La situazione ha portato a una serie di colloqui diplomatici. Una delegazione di funzionari dell’AutoritĂ palestinese è attesa al Cairo per discutere del futuro della Striscia di Gaza con gli interlocutori egiziani. Il canale di comunicazione tra Egitto e AutoritĂ palestinese si è aperto, con il Cairo che ha proposto un piano in tre fasi per porre fine al conflitto. Il capo dell’intelligence dell’AutoritĂ palestinese, Majed Faraj, è giĂ in viaggio per Il Cairo per discutere eventuali modifiche alla proposta egiziana.
Inoltre, il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, ha avuto colloqui a Washington con il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Gli incontri hanno affrontato la “transizione a una fase diversa della guerra”, focalizzandosi sugli obiettivi di alto valore di Hamas e sulla pianificazione del dopoguerra a Gaza, inclusi aspetti cruciali come governance, sicurezza e un orizzonte politico per i palestinesi.
Il conflitto in corso e gli sforzi diplomatici rendono l’area una culla di tensioni internazionali, mentre la comunitĂ internazionale cerca vie per una risoluzione pacifica.