Nel contesto del processo per stupro di gruppo in cui è coinvolto Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, la deposizione della giovane vittima è stata caratterizzata da polemiche a causa delle domande considerate “troppo intime” rivolte dalla difesa di uno degli imputati. L’avvocata Antonella Cuccureddu, difensore di Francesco Corsiglia, ha posto interrogativi dettagliati sulla dinamica degli eventi, suscitando reazioni critiche.
Durante l’udienza, sono emerse domande quali: “Ma se aveva le gambe piegate, come ha fatto a toglierle i pantaloni?” e “Perché non ha reagito con i denti durante il rapporto orale?”. L’avvocato Dario Romano, legale di parte civile della giovane, ha definito l’interrogatorio “da Medioevo”, mentre l’avvocata Cuccureddu ha respinto le accuse, sostenendo che le domande mirano a ricostruire i fatti in un caso di violenza sessuale.