sabato, 20 Aprile 2024

Migranti, Meloni: “Calunnia contro lo Stato dire che lasciamo morire i bambini”

La Meloni si difende sulla "questione migranti" e afferma: "Non lasciamo morire i bambini"

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Niente spazio, durante il Consiglio Ue, al delicato tema dei migranti, dopo le aperture di Von der Leyen anche alle aspettative di Roma, perché si entrerà nel merito solo in estate.

Ma la premier si lascia alle spalle per qualche ora sia lo scontro ingaggiato con le opposizioni in Aula alla Camera sulla gestione degli sbarchi, sia le tensioni con l’alleato leghista sulla questione delle armi a Kiev.

Il capo del governo affronta il tema dei migranti, affermando di aver sentito, di nuovo, “calunnie e falsità” nei confronti dell’Esecutivo, “dello Stato italiano” e della Guardia costiera. E difende la scelta di coinvolgere l’Europa, di pensare a un piano Mattei per prevenire le partenze, ribadendo che la prima delle cose da fare è tendere una mano alla Tunisia per evitare “flussi che nessuno saprebbe governare”.

Accanto a lei Raffale Fitto, vuoti gli scranni dei ministri leghisti. Matteo Salvini è impegnato in varie riunioni al ministero, come non manca di fare sapere. Giancarlo Giorgetti non c’è, ma sarà poi al pranzo al Quirinale nel corso del quale, raccontano, Meloni avrebbe preso atto dell’allungamento dei tempi sui migranti ed elencato a Sergio Mattarella i dossier su cui si registrano distanze, a partire da quelle con la Germania sugli aiuti di Stato. Solo a un’ora dall’inizio del dibattito arriva Giuseppe Valditara.

“Mancavano i ministri della Lega” fanno notare i cronisti, “eh l’ho sentito dire” scherza lui uscito dall’Aula per qualche minuto insieme alla premier. Dopo Valditara si presenteranno anche Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli ma la miccia è innescata. Carlo Calenda non perde tempo e su Twitter vede un governo “già in crisi e per le motivazioni sbagliate”. Mentre Andrea Orlando non esclude che i “toni più alti” dell’intervento della premier, rivolti in apparenza al M5S, fossero invece il classico esempio di chi “parla a nuora perché suocera intenda”.

Nell’intervento alla Camera passa in secondo piano la guerra in Ucraina, di cui la premier parla in una telefonata con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Meloni si concentra sul tema dei migranti su cui l’Italia finora è stata “lasciata sola”, rilancia l’idea del blocco navale in chiave missione europea in collaborazione con la Libia, e difende ancora una volta l’azione in mare e il governo dalle “insinuazioni senza prove” per il naufragio di Cutro. E’ falso, dice, che il governo “lasci morire i bambini”, che non faccia la sua parte fino in fondo. Anzi, incalza, il suo è l’esecutivo che ha salvato più vite, se confrontate coi numeri degli arrivi. “Le cose false – dice composta in premessa – le considero una buona notizia” perché significa che “non si ha molto da dire su quello che vero è”.

“Dal 2013 al 2023 secondo i dati Unhcr – ha ricordato Meloni – nel Mediterraneo sono morte complessivamente 25.692 persone: sappiamo che il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze in sé e infatti è accaduto con tutti i governi. Sono andata a guardare quale era la percentuale di quanti non si è riusciti a salvare rispetto alle partenze e i dati di questo governo sono i più bassi. Noi siamo quelli che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati smontano una certa propaganda. Raccontare al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?. Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali. Ho sempre configurato il blocco navale – ha proseguito – come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica. Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo”.

BANDO UE AI MOTORI TERMICI
Passando alla questione mobilità, Angelo Bonelli ha contestato a Meloni “l’attacco al regolamento sull’auto è sul perché danneggerà l’economia”. Secondo Bonelli, è una bugia in primis perché “dopo il 2035 le auto a motore endotermiche potranno continuare a circolare, ma comunico alla presidente, che tutte le industrie automobilistiche del mondo hanno deciso di produrre solo elettrico: chi nel 2030 e chi nel 2035, se fosse per questo governo ci sposteremmo ancora con il calesse trainato dai cavalli”. “Dite che volete la neutralità tecnologica – ha proseguito – e proponete l’uso dei biocarburanti e dei carburanti sintetici. Ma sapete di cosa state parlando ? Per incrementare la produzione di biocarburanti Eni ha avviato progetti agricoli in sei Paesi dell’Africa subsahariana: Kenya, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda.” “Stiamo parlando di paesi africani che vivono problemi drammatici per l’accesso al cibo. Nel Congo ci sono 7 milioni di persone che soffrono la fame con l’indice di malnutrizione più basso nel mondo, idem in Ruanda. Cosa fa il governo italiano attraverso la sua azienda di stato Eni? Prende i terreni in Africa, li sottrae alla coltivazione di cibo per garantire a noi l’uso dei biocarburanti mentre le popolazioni continuano a morire di fame, più di prima”. “Questo a me provoca disgusto, a voi? Cara Presidente Meloni e maggioranza questo non è il piano Mattei per l’Africa, questo si chiama colonialismo” ha concluso.

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