martedì, 16 Aprile 2024

Un anno di cinema: i film del 2022 da non perdere

In attesa dell'awards season, la selezione essenziale dei film che hanno lasciato il segno nel 2022.

Da non perdere

Un altro anno è terminato e dopo aver stilato i buoni propositi, in vista dell’imminente stagione dei grandi premi cinematografici, è il momento di fare l’annuale resoconto dei film che hanno emozionato il pubblico nel 2022. Di seguito una selezione di 14 film che in quest’altro giro intorno al sole hanno lasciato il segno facendo piangere, riflettere, ridere e anche abbandonare la sala con la nausea.

The Banshees of Inisherin – Gli Spiriti dell’Isola

Sulla piccola isola irlandese di Inisherin, Colm (Brendan Gleeson) all’improvviso decide di voler chiudere la sua amicizia storica con Padraic (Colin Farrell). Quest’ultimo però non accetta la decisione dell’amico e non si dà pace, causando in Colm una reazione estrema. The Banshees of Inisherin, presentato alla 79sima Mostra del Cinema di Venezia è un film che inizialmente potrebbe ingannare lo spettatore fingendo di avere una trama semplice, la quale però lentamente si trasforma in un racconto dell’assurdo con forti richiami alle leggende celtiche. Il film ha inoltre una piacevole impronta teatrale percepibile negli intensi scambi tra i protagonisti. Non a caso il film è diretto dal regista Martin McDonagh, da anni attivo nelle produzioni dei migliori teatri di Londra.

Tár

Tár, diretto da Todd Field, non è quello che potremmo definire propriamente un film tradizionale. Se volessimo spiegarlo, sarebbe come comprare un biglietto per assistere allo spettacolo di una vita che viene distrutta davanti ai nostri occhi. La vita in questione è quella di Lydia Tár, direttrice d’orchestra tanto carismatica quanto detestabile, tanto villain quanto vittima, interpretata da una Cate Blanchett che riesce ancora incredibilmente a superarsi e che alla prossima awards season farà senza dubbio incetta di premi. Alla sua interpretazione straordinaria e alla regia di Field, che riesce con grande maestria a infondere toni dark e sinistri alla storia, si aggiunge poi una sceneggiatura ricca di citazioni musicali e filosofiche che metteranno in serio dubbio il livello culturale anche degli spettatori più colti. Presentato all’ultima Mostra di Venezia, Tár uscirà in Italia il 9 febbraio 2023.

Crimes of the Future

Il 2022 è stato anche l’anno che ha riportato David Cronenberg sulla scena con Crimes of the Future. Il film, che vede protagonisti Léa Seydoux, Kristen Stewart e Viggo Mortensen, è incentrato sulla storia di Saul Tenser, famoso artista e performer, che con la sua compagna Caprice mostra pubblicamente la metamorfosi dei suoi organi in spettacoli d’avanguardia. Il film, nello stile unico di Cronenberg, affronta diversi temi critici del presente come le eccessive modificazioni del corpo e l’inquinamento della plastica. Lo stesso regista ha infatti dichiarato che Crimes of the Future è infatti “una meditazione sull’evoluzione umana [..] una continuità della mia comprensione della tecnologia come connessa al corpo umano. La tecnologia è sempre un’estensione del corpo umano, anche quando sembra essere molto meccanica e non umana”.

Aftersun

La piccola Sophie (Francesca Corio) è in vacanza in un resort del Mediterraneo con suo padre Calum (Paul Mescal) dove le giornate scorrono lentamente. Vent’anni dopo i ricordi di Sophie riaffiorano creando un ritratto straziante della relazione padre-figlia vissuta dalla ragazza. Il film della regista Charlotte Wells è un’opera contemplativa che senza svelare troppo  riflette sul potere dei ricordi che ci costruiamo durante l’infanzia, un film commovente che emozionerà profondamente anche gli spettatori più rigidi. Aftersun sarà disponibile sulla piattaforma Mubi dal 6 gennaio.

Sick of Myself

Piccolo gioiello norvegese presentato al Festival di Cannes, Sick of Myself racconta la storia di Signe e Thomas, giovane coppia narcisista in una relazione malsana e competitiva. Quando Thomas improvvisamente sfonda come artista contemporaneo, Signe mette in atto un piano folle per attirare l’attenzione, creando una nuova versione di sé. Sick of Myself è una commedia esilarante e cinica che fa il verso alla fame di attenzione di cui soffre il mondo moderno.

Triangle of Sadness

Carl e Yaya, rispettivamente un modello e una influencer, vengono invitati su uno yatch di lusso in cambio della promozione social della crociera. Sull’imbarcazione vige una forte gerarchia sociale che divide in modo netto i dipendenti e gli ospiti, quasi tutti milionari. Queste dinamiche si ribalteranno però quando lo yatch affondando finirà su un’isola in cui il denaro non avrà alcun valore. Triangle of Sadness, vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, è una satira dirompente che senza mezzi termini prende in giro il mondo spesso assurdo dei ricchi, riflettendo con intelligenza sulle diseguaglianze sociali. Nonostante la sceneggiatura brillante e le ottime performance del cast, il film è destinato a rimanere nella storia per una famosa scena in cui il mare mosso provocherà negli ospiti inaspettate scosse intestinali.

After Yang

In un futuro non troppo lontano, Kyra (Jodie Turner-Smith) e Jake (Colin Farrell) comprano un androide dalle sembianze asiatiche per aiutare la figlia Mika ad approfondire le proprie origini cinesi. Nel momento in cui l’automa ha un problema tecnico e viene mandato in assistenza la famiglia dovrà fare i conti con l’eventuale perdita di quello che era ormai diventato a tutti gli effetti parte della famiglia.


Bones and All

Se nel 2013 Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch ci aveva fatto capire che anche i vampiri possono essere romantici, con Bones and All il regista Luca Guadagnino vi farà ricredere anche sul sentimentalismo dei cannibali. Una love story tra due teenager assetati di sangue, viscere, ma anche amore, che dello stile stucchevole dei teen drama per fortuna non ha nulla. Sconsigliata la visione ai deboli di stomaco.

She Said

She Said, diretto dalla regista di Unhortodox, Maria Schrader, racconta la vera storia di come due giornaliste del New York Times, interpretate da Carey Mulligan e Zoe Kazan, abbiamo portato alla luce gli abusi inflitti per anni dal produttore Harvey Weinstein a numerose donne. Il film, senza cadere in facile retorica ricostruisce in modo chiaro e forte l’inchiesta che ha contribuito alla creazione del movimento #MeToo, il quale ha infranto decenni di silenzio. She Said è un tributo al giornalismo ostinato che ci ricorda quanto coraggiose possano essere le donne.

Corsage – Il Corsetto dell’Imperatrice

Sin dagli anni ’50 Elisabetta di Baviera, nota come Sissi, è stata protagonista di grandi successi per il grande schermo che l’hanno raffigurata come un’imperatrice spensierata e ingenua. Chi non ricorda l’indimenticabile Romy Schneider, che in abiti pomposi si innamorava perdutamente di Franz. Peccato che la realtà fosse ben diversa. Con Corsage, la regista Marie Kreutzer demolisce finalmente la versione edulcorata confezionata per il pubblico romantico e ci racconta un’altra storia in cui Sissi, interpretata da Vicky Krieps, è invece una donna fortemente turbata, fumatrice incallita e dipendente dalla droga.

Cha Cha Real Smooth

Andrew (Cooper Raiff) è un giovane senza particolari ambizioni che lavora saltuariamente come animatore per le feste dei Bar Mitzvah. Durante una della celebrazioni il 22enne conosce la giovane mamma (Dakota Johnson) di una ragazza autistica, con cui nascerà una forte amicizia. Il film, disponibile su Apple Tv, non vuole avere grandi pretese o erigersi a maestro di grandi verità, ma dà una sua versione gentile e dolce della crescita che altri prodotti audiovisivi moderni forse hanno troppo spesso distorto.

The Menu

Una giovane coppia (Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult) visita un esclusivo ristorante su un’isola remota dove il rinomato chef Julian Slowik (Ralph Finnes) ha preparato un sontuoso menu nel quale ogni portata sarà un colpo di scena. In un mondo in cui gli chef sono ormai celebrities e c’è chi è disposto a spendere una fortuna per provare i piatti piú eccentrici, The Menu si presenta come commedia horror tutta gustare.

The Fabelmans

I Fabelmans sono una famiglia ebrea di base in Arizona composta da madre, padre e quattro figli. Tra questi c’è Sammy, ragazzino con una grande passione per le cineprese, che non perde occasione di filmare qualsiasi momento della vita quotidiana. Dopo la scoperta di un triste segreto di famiglia, sarà proprio il potere salvifico del cinema a dare la forza al ragazzo per non perdersi d’animo. Sammy non è altro che un alter ego di Steven Spielberg, regista del film, che con genuinità ci racconta una storia di formazione semi-autobiografica ispirata alla sua infanzia e adolescenza. The Fabelmans è probabilmente il testamento del regista americano, una lunga lettera d’amore al cinema e alla sua magia.

Good Luck to You, Leo Grande – Il Piacere è Tutto Mio

La professoressa in pensione Nancy Stokes, interpretata da Emma Thompson, rimasta ormai vedova decide di assumere un giovane escort nella speranza di godersi una notte di piacere e scoperta di sé a seguito di una vita coniugale insoddisfacente. Il film è un continuo scambio di dialoghi tra Nancy e Leo Grande (Daryl McCormack), con i quali vengono sdoganati i diversi taboo legati alla figura femminile e in particolare alle donne di mezza età, spesso raffigurate come prive di una sessualità. A dare un valore aggiunto al film è poi l’interpretazione di Emma Thompson, attrice capace di passare con naturalezza da momenti più divertenti a momenti più drammatici.

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