giovedì, 25 Aprile 2024

I Maneskin distruggono gli strumenti sul palco: gesto anacronistico, i fan indignati e non solo

Alla fine del live di chiusura del tour americano i Maneskin distruggono chitarre, basso e batteria. Gesto anacronistico nonchè mero esibizionismo, parte la polemica sui social.

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Che cosa c’è di più rock che spaccare la propria chitarra durante un live? Si chiama “smashing guitar” ed è una pratica che ha avuto origine per caso. Il primo a distruggere la sua chitarra è stato Pete Townshend degli Who che per caso rompe la sua chitarra durante uno spettacolo alla Railway Tavern, sbattendola contro il soffitto mentre suona su un palco fatto di casse di birra. Ricordando un’opera d’arte performativa che aveva visto nel 1962 in cui l’artista Robin Page faceva a pezzi una chitarra, decide di raddoppiare distruggendola. La distruzione degli strumenti diventerà uno dei marchi di fabbrica della band.

I Maneskin però, alla fine del live di chiusura del tour americano a Las Vegas, non si limitano solo alle chitarre e al basso ma si scagliano anche sulla batteria di Ethan. Un gesto che ha scatenato subito polemiche sui social. “Questo non era affatto previsto e forse abbiamo un po’ esagerato, ma ci è piaciuto – hanno scritto i Maneskin sul post che  documentava quella scena.

Gesto questo però che appare piuttosto anacronistico agli occhi degli stessi fan della band romana accusandoli di mero esibizionismo e di non curarsi di chi uno strumento non può permetterselo.

 

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