giovedì, 18 Aprile 2024

Omicidio Pasolini, spunta un’ipotesi dell’Antimafia legata al furto di un film

Spunta un'ipotesi della commissione parlamentare antimafia sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini. Lo scrittore e regista si sarebbe recato all'Idroscalo del litorale romano, dove venne poi ucciso, per recuperare le pellicole del film "Salò e le 120 giornate di Sodoma".

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L’uccisione di Pier Paolo Pasolini sarebbe legato al furto delle pellicole originali di alcune scene del film “Salò e le 120 giornate di Sodoma“. Secondo l’ipotesi della commissione parlamentare antimafia della scorsa legislatura lo scrittore e regista si sarebbe recato all’Idroscalo sul litorale romano per cercare di recuperare le pellicole e lì sarebbe stato ucciso. Il corpo venne ritrovato il 2 novembre 1975.

In questa ipotesi secondo la Commissione sarebbero coinvolti anche gruppi malavitosi di rilievo” come la Banda della Magliana. Non si è trattato, dunque, del tragico esito di un incontro sessuale sfociato in aggressione e poi in omicidio e per cui condannarono un unico individuo, Pino Pelosi, in via definitiva. Dietro alla morte di Pierpaolo Pasolini c’è altro, frutto di recenti lavori di ricerca da parte dell’antimafia che denuncia “omissioni particolarmente gravi” rispetto agli “accertamenti immediati che si sarebbero dovuti svolgere” .

La Commissione ha dunque ritenuto di affrontare tale tema “anche per i suoi evidenti collegamenti con il mondo della criminalità organizzata romana dell’epoca”. Nella relazione depositata dalla Commissione viene anche precisato che “appaiono ormai del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, ma resta utile, in prospettiva storica, che le ricerche sul movente e sulle modalità dell’aggressione che causarono la morte di Pasolini, entrambe mai chiarite, siano eventualmente riprese alla luce dei pur embrionali rilievi emersi dalla attività della Commissione di inchiesta”.

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