venerdì, 19 Aprile 2024

Cent’anni dalla nascita di Iris Versari: eroina della Resistenza si sacrificò per i compagni e l’Italia

Eroina della Resistenza romagnola e amante di Silvio Corbari nacque il 12 dicembre di 100 anni fa. A causa di un tradimento lei e i compagni vennero sorpresi da un reparto militare tedesco. Intuendo che le sue condizioni avrebbero rallentato la fuga dei compagni di Brigata scelse la morte e si suicidò con un colpo di fucile.

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Il 12 dicembre 1922, esattamente 100 anni fa, nasceva a San Benedetto in Alpe, sull’Appennino forlivese, Iris Versari. In Romagna la sua storia è nota, ma vale la pena estenderne la memoria: partigiana e membro attivo della Resistenza, amante del capo di Brigata Silvio Corbari, combatté i nazifascisti in prima persona, imbracciando le armi e dimostrando coraggio e spirito di sacrificio. La relazione con Corbari ha fatto sì che la storia di Versari rimanesse a lungo molto legata alla figura dell’amante; il saggio “Iris Versari. Una biografia partigiana”, di Sandra Bellini (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2022), ne restituisce una narrazione più completa e autentica. Si svela a poco a poco il ritratto di una ragazza mossa da un forte senso della giustizia e dalla volontà di autodeterminarsi, in una società periferica e complicata. Erano esigenze che, rivendicate da una giovane di origini contadine, acuivano il rischio di una mancata comprensione da parte del mondo esterno.

Iris trovò la propria espressione identitaria nella Resistenza. Per tutta la vita combatte per una personale affermazione, forse prima ancora che per la Liberazione dell’Italia; una battaglia che si conclude nell’agosto del ’44 quando, a causa di un tradimento lei e i compagni vennero sorpresi da un reparto militare tedesco a Ca’ Cornio, sulle colline romagnole. In quell’occasione, Versari, già ferita, riuscì comunque a uccidere un soldato. Tuttavia, intuendo che le sue condizioni avrebbero rallentato la fuga dei compagni di Brigata scelse la morte e si suicidò con un colpo del suo fucile Sten. Grazie al sacrificio di Iris, Silvio Corbari e gli altri membri del gruppo guadagnarono terreno, ma vennero presto raggiunti dai nemici e condannati a morte; il 18 agosto 1944, i loro corpi senza vita furono esposti come monito per i partigiani in piazza Saffi. Quello di Iris Versari, dunque, è un racconto affascinante e complesso, che si inserisce nell’ottica degli studi storici e di genere, e che merita di essere conosciuto anche al di fuori dei confini locali.

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