giovedì, 25 Aprile 2024

Mirko Savoretti, pluricampione mondiale di bocce: “Il segreto per vincere è la mente” – VIDEO

Intervista a Mirko Savoretti che si ritrova oggi, sabato 15 ottobre, impegnato a Termoli nella finale della Supercoppa Nazionale di Raffa. A novembre disputerà i Campionati Mondiali in Turchia..

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Tre volte campione mondiale di bocce con la Nazionale Italiana, Mirko Savoretti è un atleta che ha dato valore a uno sport ingiustamente sottovalutato e ancorato a vecchi stereotipi. Ha saputo unire precisione, velocità ed equilibrio trovando la formula vincente per raggiungere i suoi numerosi traguardi e puntando sulla potenza straordinaria che la mente esercita nelle prestazioni sportive. Savoretti si ritrova oggi, sabato 15 ottobre, impegnato a Termoli nella finale della Supercoppa Nazionale di Raffa. A novembre disputerà i Campionati Mondiali in Turchia insieme al team della Nazionale Italiana. Nel corso dell’intervista ci ha confidato come la figura paterna ha influito nella scelta di avvicinarsi ad uno sport così poco conosciuto come quello delle bocce e ci ha rivelato il segreto che gli ha permesso di ottenere così tante vittorie.

Come ti sei avvicinato a questo sport, a che età hai iniziato e cosa ti ha appassionato del mondo delle bocce tanto da praticarlo a livello agonistico?
“Mi sono avvicinato a questo sport grazie a mio padre all’età di otto anni. La prima gara l’ho fatta all’età di dieci anni. Mi ha catturato l’attenzione il fatto di dover avvicinare questa sfera grande ad una più piccola e quindi l’ ho presa come una sfida”.

Immagino che arrivare molto vicino a un boccino sia una questione di centimetri, se non di millimetri, e se posso fare un paragone con un’altra disciplina potrei pensare al golf, un altro sport che richiede tantissima concentrazione. Quanto influisce la mente in uno sport come le bocce?
“Influisce tantissimo. Io vorrei aprire una piccola parentesi e ringraziare la mia Società (MPFiltri Caccialanza Milano ndr) che ha messo a disposizione un mental coach molto rinomato, Riccardo Montanari, che mi ha aperto un mondo. E’ di fondamentale importanza perché nel nostro sport ci sono molte situazioni imprevedibili dove devi stare sempre sul pezzo e cercare di cambiare strategia quando esse avvengono”.

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