sabato, 20 Aprile 2024

Molestie in classe e foto intime per la sufficienza: la denuncia via social. Studenti occupano la scuola

Gli studenti hanno occupato il "Valentini-Majorana" di Castrolibero in provincia di Cosenza, per denunciare le molestie da parte di un docente, occultate per anni. Il caso è scoppiato con una denuncia sui social.

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Negli ultimi giorni una vera e propria bufera si è abbattuta sull’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Valentini-Majorana” di Castrolibero, a Cosenza. Secondo quanto denunciato da decine di studentesse, l’istituto sarebbe stato, infatti, luogo di molestie, sia fisiche che verbali, ad opera del corpo docente. La vicenda, partita una settimana addietro con la denuncia sui social di una ex studentessa, ha fatto inevitabilmente scoppiare un caso di portata nazionale. Gli studenti del “Valentini- Majorana” si sono schierati al fianco delle vittime, occupando la scuola.

Le molestie

Sotto accusa il professore di matematica che, secondo quanto riportato dalle ragazze, sarebbe stato solito molestare le giovani con “battute” sul loro corpo o sulle abitudini sessuali. «Una mia compagna veniva applaudita da lui per il sedere sodo e quando si recava in bagno il professore fermava la lezione dicendo “guardiamola”, intendendo di guardare tutta la classe il suo sedere», racconta in un post la ex studentessa che ha sollevato il caso. Un atteggiamento presentato come scherzoso, anche quando invitata le alunne ad avere rapporti sessuali: «Mi ha chiesto a che ora mi sarebbe riuscito a trovare sulla statale per potermi chiedere una botta» si legge in un’altra testimonianza. Frequenti anche i tentativi di contatto fisico, cingendo le alunne con la scusa di aiutarle durante i compiti, tentava palpeggiamenti. «Ci facciamo solo qualche carezzina» avrebbe detto ad una studentessa, tentando di avvicinarla. Fra le prime a denunciare le molestie del docente un’alunna che, all’epoca dei fatti, frequentava il primo anno. La giovane, che rischiava un’insufficienza nella materia, si sarebbe sentita proporre dal professore un miglioramento dei propri voti in cambio di una foto del proprio seno. «Vai in bagno, prendi il mio telefono e scattati una foto al seno» le avrebbe detto, palpeggiandola ripetutamente.

Il ruolo della dirigente scolastica

Gli studenti non hanno risparmiato la preside, che avrebbe saputo quanto accadeva nell’istituto e consapevolmente scelto di mettere tutto a tacere per salvaguardare l’immagine della scuola, secondo quanto raccontano. Diverse studentesse avrebbero, negli anni, cercato aiuto proprio in quella che sarebbe dovuta essere una figura di garanzia. Molte hanno accusato la dirigente di non averle ascoltate o di averle derise. Secondo quanto emerge dalle testimonianze, in risposta alla segnalazione ricevuta dalla studentessa palpeggiata cui era stata richiesta una foto in cambio della sufficienza, la preside avrebbe semplicemente sospeso il docente per un mese. Avrebbe anche mentito ai genitori, cui aveva garantito che avrebbe informato la Procura della Repubblica, senza mai farlo. Per porre fine alla vicenda il docente sarebbe stato trasferito dal Valentini al Majorana, all’interno dello stesso edificio.

L’appello sui social

Una vicenda andata avanti per anni e che probabilmente sarebbe continuata nel più totale silenzio se una ex studentessa  del “Valentini-Majorana” non avesse deciso di denunciarla pubblicamente. La ragazza, che ora ha 21 anni e vive a Milano, ha raccontato a La Repubblica di aver capito solo in seguito cosa avveniva fra le mura di quell’istituto. «La maturazione è avvenuta a Milano, in ateneo. Ho preso a frequentare ragazze più grandi di me, poi un collettivo femminista. Mi hanno fatto capire che tutto ciò che una donna subisce, tutto ciò per cui non è consenziente è violenza.» Così si è attivata, ha creato la pagina instagram call.out.valentini.majorana ed ha scritto post in cui raccontava le molestie subite in quella scuola. Subito hanno iniziato ad arrivare altre segnalazioni. Così decine di vittime hanno trovato uno spazio sicuro in cui parlare, senza essere colpevolizzate o messe a tacere. La giovane ha avviato anche una petizione su change.org, che ha superato le mille firme, e sta avviando una denuncia collettiva con il supporto del Centro Antiviolenza Lanzino.

L’occupazione della scuola 

Gli studenti del “Valentini-Majorana” hanno occupato l’istituto dal 3 febbraio e non intendono allontanarsi finché il docente incriminato non sarà mandato via. Chiedono che venga finalmente fatta luce sui casi di molestie segnalati dalle studentesse e che siano presi provvedimenti. «L’occupazione – scrivono in una nota – ha l’obiettivo di mettere in evidenza queste molestie, di creare un’atmosfera che renda più semplice e sicuro chiedere aiuto da parte delle vittime, nonché denunciare il mancato intervento da parte di chi aveva titolo». Secondo quanto riportato, l’occupazione si sarebbe resa necessaria per via del mancato ascolto degli studenti, nonostante le segnalazioni pervenute. L’Istituto avrebbe, infatti, risposto minacciando denunce. Sarebbe stata querelata anche la pagina che ha raccolto le testimonianze delle violenze.

L’intervento del Ministero dell’Istruzione

Il Ministro Patrizio Bianchi, dopo aver sentito l’Ufficio scolastico della Calabria, ha chiesto una relazione sulla vicenda alla dirigente scolastica, Iolanda Maletta. Nella giornata di ieri gli ispettori del Ministero dell’Istruzione sono arrivati al “Valentini-Majorana”. La dirigente intanto non rilascia dichiarazioni, così come il docente accusato dallo studentesse. Noi siamo a disposizione della dirigente scolastica e di chiunque dell’Istituto voglia intervenire sulla vicenda.

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