venerdì, 26 Aprile 2024

Morte di Martina Rossi, Cassazione conferma: imputati condannati 3 anni per tentata violenza sessuale

Dopo 10 anni, un processo di Primo grado e due in Appello, si chiude la vicenda giudiziaria. Martina Rossi non si è suicidata, come sostenuto dalla difesa, ma stava tentando di sfuggire a un tentativo di stupro.

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Tentata violenza di gruppo. Ieri la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Firenze, nell’ambito del processo sulla morte della genovese Martina Rossi, avvenuta il 3 agosto 2011 a Palma di Maiorca dopo una caduta dal sesto piano dell’hotel in cui si trovava in vacanza con le amiche. La decisione è giunta dopo quasi due ore di Camera di Consiglio. Tre anni di reclusione per Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. La Corte ha anche dichiarato “inammissibili” i ricorsi presentati dai due imputati contro la sentenza arrivata lo scorso 28 aprile dai magistrati di Firenze.

Condannati in Primo grado, assolti in Appello e poi nuovamente condannati sempre in secondo grado dopo una sentenza della Cassazione, ora arriva la parola fine su una vicenda durata 10 anni. Il papà della ragazza si è detto triste perché perché nulla potrà restituirgli la figlia, ma soddisfatto perché è stata resa giustizia. Martina Rossi, dunque, non si è suicidata, come sosteneva la difesa, ma stava cercando di scappare a un tentativo di stupro.

 

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