venerdì, 29 Marzo 2024

Tennis, Madrid Masters 1000: Berrettini vola ai quarti dove incontra Garin

È la terza volta in un 1000 dopo Shanghai 2019 e Roma 2020. Alla “Caja Magica”di Madrid, l'italiano se la vedrà con il tennista cileno che ha eliminato il n°3 ATP Medvedev.

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Matteo Berrettini centra i quarti sulla terra rossa del “Mutua Madrid Open”, il quarto Masters 1000 di stagione che si svolge alla “Caja Magica”. È la terza volta in un 1000 dopo Shanghai 2019 e Roma 2020.

Il tennista romano – n. 10 ATP E n. 8 del seeding – si è imposto in due set, per 7-6, 6-4, sull’argentino Federico Delbonis, n.77 del ranking, proveniente dalle qualificazioni. Subito all’attacco l’argentino che non concede nulla nei propri turni di battuta. Dopo aver salvato due palle break nel settimo gioco, Berrettini inizia a differenziare il suo gioco, guadagna una palla break nel 10° game, annullata da Delbonis. Inevitabile il tie-break. Parte in salita Matteo che, poi, con sei punti consecutivi rimonta dall’iniziale 1-4.

Il secondo set si apre con Delbonis in difficoltà, subito sotto di un break. Un brutto terzo game giocato dall’italiano permette al sudamericano di recuperare lo svantaggio. Nel decimo gioco, sul 5-4, un Berrettini determinato strappa il break e conquista i quarti per la prima volta a Madrid.

Trova ad attenderlo il cileno Cristian Garin, testa di serie numero 16 del tabellone e reduce da una vittoria importante contro il n° 3 del mondo, il russo Daniil Medvedev. Solo due i precedenti: Garin, vincitore di 5 titoli ATP su terra rossa, ha battuto l’italiano in finale a Monaco nel 2019, mentre Berrettini ha pareggiato i conti pochi mesi dopo a Shanghai sul veloce.

Gli altri quarti in programma sono: Dominic Thiem-John Isner, Rafa Nadal-Alexander Zverev e Aleksandr Bublik-Casper Ruud.

Quella di Medvedev non è stata l’unica eliminazione notevole. A sorpresa, restano fuori dai quarti anche altri due top ten: il greco Stefanos Tsitsipas (n.5 ATP), che di recente ha dimostrato di essere in ottima forma fisica e mentale, e il russo Andrey Rublev (n. ATP), demolito da un John Isner irresistibile alla battuta con i suoi 29 ace.

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