giovedì, 25 Aprile 2024

Covid, controlli dei Nas: tracce di virus nel 18% dei supermercati italiani

Controlli serrati dei Nas nei luoghi al momento più frequentati, ovvero i supermercati. Ma le indagini non lasciano ben sperare.

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Controlli serrati dei Nas, il Nucleo Anti-Sofisticazioni dei Carabinieri, per scongiurare la diffusione del virus nei luoghi al momento più frequentati, ovvero i supermercati. Ma i risultati delle indagini non lasciano ben sperare: circa il 18% degli esercizi di vendita di genere alimentari sul territorio nazionale risulta non rispettare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione anti-Covid.

Si parla di 173 esercizi irregolari a fronte di 981 controlli, con sospensione immediata di 12 supermercati.

I controlli hanno rilevato la presenza di materiale genetico del virus in carrelli e cestini, tastiere per il pagamento bancomat e POS, tasti delle bilance e dispositivi salvatempo per la lettura automatica dei prodotti.

Il tutto causato, a detta dei Nas, da una scorretta o, in alcuni casi mancante, attività di sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune, dall’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e il mancato rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali. Sono stati accertati, inoltre, il malfunzionamento o l’assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani ed il mancato rispetto delle distanze interpersonali.

“I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività, appartenenti a diverse aziende della Grande Distribuzione, sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliarisottolinea la nota -. Nell’ambito del piano ispettivo, i Carabinieri NAS hanno individuato anche gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato l’esecuzione di provvedimenti di immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure anti- COVID, ed il sequestro di oltre 2.000 kg di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea”.

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