Abbiamo intervistato Valerio Santoro, da oggi impegnato al Teatro Parioli di Roma con lo spettacolo “A Che Servono Questi Quattrini” con Nello Mascia, ma anche del suo lavoro come produttore con la “Trappola per Topi” con Lodo Guenzi, “Il malloppo” con Marina Massironi e Gianfelice Imparato, ma ancora “Gente di facile costumi” con Flavio Insinna, insomma un artista instancabile e con mille idee.
“A Che Servono Questi Quattrini”: Una commedia intrigante sul paradosso dell’economia.
Nel suggestivo mondo teatrale di Armando Curcio, la commedia “A Che Servono Questi Quattrini” si erge come una pièce affascinante che, nonostante sia stata messa in scena per la prima volta nel 1940, continua a catturare l’attenzione del pubblico con la sua trama bizzarra e controcorrente.
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Il cuore della vicenda è il Marchese Parascandolo, soprannominato il Professore, una figura a metà tra filosofo stoico e astuto truffatore. Attraverso le sue teorie socratiche e paradossali, il Marchese escogita un piano singolarmente comico per dimostrare l’inutilità del possesso del denaro. La trama avvolge lo spettatore in un mondo dove il protagonista, più che mirare alla Grande Economia, punta a svelare gli inganni della categoria dell’ECONOMICO che permea la nostra società odierna.
Il Professore decide di dare il suo sostegno speculativo a Vincenzino, un giovane ricco solo di entusiasmo e ingenuità. Questa collaborazione insolita si traduce in una rapida ascesa sociale per Vincenzino, capovolgendo il suo destino di ultimo. La storia, intrisa di paradossi e situazioni comiche, induce lo spettatore a uno sguardo disincantato e saggio sui meandri dell’economia e della società.