mercoledì, 24 Aprile 2024

Covid italia, oggi Cts su nuove regole e ipotesi riduzione quarantena

Oggi, alle 9.30, è stata convocata la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria. Alle 11.00, invece, si riunisce il Comitato tecnico scientifico per discutere sulle nuove norme che regoleranno la quarantena.

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Oggi, 29 dicembre, alle 11, si riunisce il Comitato tecnico scientifico per discutere sulle nuove norme che regoleranno la quarantena, con una possibile riduzione per i vaccinati con la terza dose entrati a contatto con un positivo. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria per le 9.30. ”Sono necessarie un’analisi dei ricoveri per capire quanti sono causati da Omicron e una serie di valutazioni sulla capacità di penetrazione di questa variante per arrivare a prefigurare uno scenario”, riferisce Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia, esperto in gestione delle emergenze e componente del Comitato tecnico scientifico.

”E’ vero che visti i dati dei contagiati da un punto di vista socio-economico c’è il rischio che il Paese si fermi, perché potenzialmente potremmo avere milioni di persone bloccate a casa”, ha detto. “È già accaduto per gli aerei che sono rimasti a terra a causa degli equipaggi in quarantena. D’altro canto non si può sottovalutare che c’è un rischio oggettivo perché riducendo la quarantena per i contatti stretti dei positivi si manderebbero in giro persone che potenzialmente possono infettarne altre, compresi i non vaccinati. In questo caso si potrebbe avere un effetto rebound sui ricoveri”.

Secondo Attilio Fontana, governatore della Lombardia: “Dobbiamo cambiare le regole che valevano per il virus di prima, che si presentava in modo diverso. Credo sia giusto cambiare le regole e privilegiare chi ha completato il ciclo vaccinale e ha rispettato gli inviti che arrivano dal governo e dalle Regioni. Il Cts propone di togliere o ridurre la quarantena per i contatti dei positivi che hanno la terza dose. Credo che si possa fare una valutazione sul cambio delle regole per la quarantena. Noi ci atteniamo come sempre alle indicazioni del Cts e della scienza” ma “non possiamo dimenticare le esigenze della vita ordinaria che deve proseguire”.

Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è “bene che il Comitato Tecnico Scientifico stia valutando di ridurre a 5 giorni la quarantena per chi ha fatto la terza dose di vaccino anti Covid. Ma se non vogliamo ritrovarci con metà degli italiani isolati in casa, dobbiamo cambiare le regole in fretta e ripensare anche alle quarantene per i contatti dei positivi. Non possiamo rischiare di bloccare un Paese intero”.

Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, sottolinea: “Noi siamo d’accordo con l’orientamento generale dei colleghi presidenti delle Regione affinché il governo possa rivedere le regole che disciplinano la quarantena. È un fatto di giustizia. Chi si è già sottoposto al vaccino ha il diritto di potersi muovere con maggiore facilità. Sono regole che se non venissero cambiate rischierebbero di bloccare una parte del Paese”.

Per l’esperto Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac): “Sotto il profilo sanitario, l’abbiamo visto in Germania, è più efficace un lockdown per i non vaccinati che andare a ridurre la quarantena per i contatti di un positivo. Ma sono scelte che deve fare la politica, tenendo conto anche di un equilibrio con le attività economiche e sociali del Paese”.

Secondo Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, la riduzione della quarantena per i vaccinati con tre dosi “sotto l’aspetto medico-epidemiologico sarebbe un errore”. Infatti, “Aumentiamo il rischio che persone contagiate possano diffondere ulteriormente il virus. La variante iniziale del coronavirus aveva un tempo di latenza che poteva arrivare anche a due settimane, man mano questo periodo di incubazione è diventato più rapido, ma può arrivare anche a 7 giorni”.

Secondo il direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, Matteo Basseti, sarebbe opportuno seguire la linea adottata negli Stati Uniti: “Come sempre gli americani sono i più pragmatici e soprattutto usano il buon senso. Chissà se anche da noi si seguirà il buon senso, oltre che le evidenze scientifiche. Me lo auguro. Se sei positivo, sia vaccinato che non vaccinato, stai a casa per 5 giorni e se non hai più sintomi puoi uscire continuando a metterti la mascherina per altri 5 giorni. Se hai avuto contatto con un positivo e sei vaccinato con tripla dose, oppure con due entro 6 mesi oppure con J&J entro 2 mesi, non è necessaria la quarantena, ma solo mettere la mascherina quando sei a contatto con altri per 10 giorni e al quinto giorno, se possibile, puoi fare un tampone. Se invece hai avuto un contatto e sei non vaccinato o non hai completato il ciclo vaccinale (6 mesi dopo la seconda dose per esempio), stai a casa per 5 giorni e poi continua a usare mascherina per altri 5 giorni e, se possibile, fai un tampone dopo 5 giorni. Se per qualunque ragione non puoi fare quarantena, metti la mascherina per 10 giorni”.

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