È vero che la politica ci insegna a esprimerci dopo i dati ufficiali, ma è altrettanto vero che il Movimento 5 Stelle, con l’uscente Virginia Raggi e la candidata al Comune di Milano, Layla Pavone, non amministreranno Roma o il capoluogo lombardo e tantomeno Torino, dopo la sconfitta della Appendino.
Nel 2016 si celebravano le vittorie di Raggi nella Capitale e di Appendino nella città della Mole. Avevano battuto candidati di lungo corso quali: Meloni, Giachetti e Fassino. Nel 2021, invece, il Campidoglio verrà amministrato dalla coppia Michetti-Matone o da Gualiteri. Torna lo schema destra contro sinistra al ballottaggio. E lo stesso dicasi per Torino dove Damilano, centrodestra, sfiderà Lo Russo, centrosinistra. Infine Milano: qui la candidatura a 5 Stelle era debole – o è fortissima quella di Sala, che dovrebbe riconfermarsi al primo turno – e accompagnata da un fatto singolare. Il leader del Movimento Giuseppe Conte si è prodotto in una gaffe: l’8 settembre, in piazza XXIV maggio, nel capoluogo lombardo, ha chiamato la candidata “Romano” e non Pavone.
L’unica affermazione per i 5 Stelle, in condominio con la coalizione rosa, sarebbe la vittoria dell’ex ministro Gaetano Manfredi: indipendente e già titolare del Dicastero dell’Università e della Ricerca durante il governo Conte bis. Nella città partenopea l’ex rettore della Federico II di Napoli potrebbe farcela al primo turno, come Sala a Milano.
I ballottaggi si svolgeranno tra il 17 e il 18 ottobre prossimi.