martedì, 23 Aprile 2024

M5S, vacilla la leadership di Conte. Casaleggio “Ci sono due visioni diverse”

Ore decisive per la leadership nel Movimento 5 Stelle da parte dell'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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Il Movimento Cinque Stelle ha sicuramente trascorso giornate migliori, secondo ciò che si apprende da alcune fonti parlamentari, l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe riflettendo seriamente sul progetto del partito dopo le parole di ieri del leader Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento ha lasciato l’Hotel Forum in mattinata, mentre l’ex Premier starebbe valutando il da farsi tramite incontri riservati.

Il figlio dell’altro fondatore, Davide Casaleggio, è intervenuto a Radio Capital: “Credo ci siano due visioni diverse del Movimento che stanno emergendo, poi della trattativa tra Grillo e Conte non conosco i dettagli. Ho già espresso diverse volte il mio pensiero su M5s e su come si stia trasformando in qualcos’altro, i principi erano chiari fin ad un anno fa e ora meno e per questo ho deciso di prendere le distanze”.

Per quanto riguarda il lavoro di Conte, per Casaleggio “le idee non mi sono ancora chiare, perché lo statuto lo tengono segreto? Mi sembra un’organizzazione più basata su modelli partitici del 900 che su un movimento”.

“È il momento più difficile per il Movimento, se i principi vengono meno la gente si disaffeziona”. Per quanto riguardano i rapporti e il ruolo di un altro ex del Movimento, Alessandro Di Battista, il fondatore di Rousseau afferma: “Con Alessandro ho un ottimo rapporto di amicizia, come con altri, ora credo sia focalizzato su altri progetti, è all’estero per un documentario, quando tornerà vedrà che fare”.

Sulle dissertazioni di Grillo secondo il quale lui è più a sinistra e il padre Gianroberto Casaleggio era più a destra, Davide controbatte: “Le etichette della politica le delego alla tifoseria politica, io cerco di evitarle e credo sia più utile parlare di singole battaglie”. Quanto all’ipotesi di ricorso contro eventuali forzature dello Stuatuto, il fondatore di Roussseau chiarisce di non essere appassionato “a questioni di tribunale”.

Ieri l’incontro di Beppe Grillo con i parlamentari e l’ultimatum a Conte sullo Statuto ha potenzialmente portato ad un braccio di ferro, con uno strappo che, secondo alcuni parlamentari, potrebbe essere imminente.

“Cosa è rimasto del M5s originario? Fino ad oggi il simbolo, sui principi finora lo statuto e il codice etico sono ancora validi ma mi sembra che si vogliano riscrivere anche questi, nell’ultimo anno ci sono state una serie di deroghe e violazioni, se i principi vengono meno le persone si disaffezionano”.

Quanto al limite dei due mandati “uno dei 3 punti cardine già del V day prima della nascita del M5s, nel 2007 era proprio ‘Due mandati e poi a casa’, per far partecipare i cittadini alla politica direttamente e evitare una classe politica. Grillo ha disatteso la regola? Mi sembra che Beppe abbia ribadito il suo punto di vista sui 2 mandati e ci crede fortemente che siano alla base”.

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