La ricorrenza del 25 novembre deve essere solo l'inizio di un percorso di consapevolezza e cambiamento. Il Quotidiano Italiano ha deciso di lanciare un questionario anonimo per tutte le donne che hanno subito e continuano a subire violenza, che sia verbale, fisica, sessuale, psicologica.
Una coetanea della vittima ha ripreso tutto e lo ha mostrato ai dirigenti scolastici. Nonostante i provvedimenti le intimidazioni sono andate avanti, così la famiglia si è rivolta ai Carabinieri e a un avvocato.
"Costringere ad ascoltare il battito del feto prima dell'aborto è un fatto gravissimo, una pressione psicologica brutale", arriva forte la denunciada parte di Elisabetta Piccolotto, di Sinistra Italiana: "In Umbria sta già accadendo quello che succede in Ungheria. Chiediamo al ministero della Sanità di avviare accertamenti".
A detta dell'ex compagna, l'uomo in questione, che nel frattempo si era allontanato dal territorio calabro, avrebbe sottoposto la donna ad angherie psicologiche inducendola, inevitabilmente, a un profondo stato di paura e ansia. All'uomo è stato notificato un divieto di avvicinamento nei confronti delle persone offese dal reato.
La violenza sugli uomini non deve essere più un tabù: quasi 3milioni di loro hanno subito maltrattamenti almeno una volta nella vita. Basta parlare di sesso debole o di stereotipi di viralità. La violenza va punita, qualsiasi essa sia e chiunque sia il carnefice, anche se donna.
Il padre della ragazzina, all'epoca ancora minorenne, è stato condannato per aver abusato della figlia costringendola ad avere rapporti sessuali con lui.
Tutto inizia come una normale storia d'amore. Un incontro, un colpo di fulmine, poi la convivenza o il matrimonio. Ma nel frattempo, non ci si accorge che determinati comportamenti portano sempre più vicino alla circonvenzione, al condizionamento.