La vittima, un 24enne di origini marocchine, pare facesse parte di una banda di presunti spacciatori operanti in diverse piazze di spaccio nelle zone boschive delle province di Milano, Varese, Novara, Pavia e Lodi.
I due sequestratori avrebbero legato a una sedia la vittima bloccandogli polsi e caviglie. Avrebbero poi iniziato a prenderlo a schiaffi, sputargli e minacciarlo con un coltello. Il 13enne sarebbe anche stato cosparso di acqua intrisa di olio con la minaccia di essere bruciato vivo.
Altri 4 indagati compreso il medico del carcere per depistaggio. Ai domiciliari anche il Comandate del Reparto. Il detenuto sarebbe stato colpito ripetutamente con i manganelli in dotazione, preso a pugni, e lasciato semi nudo per oltre due ore nella cella di isolamento dove era stato portato illegalmente.
Dall'inizio del conflitto i russi hanno ucciso più di 22mila persone a Mariupol. Oltre 50mila civili sono stati deportati forzatamente in Russia e nei territori occupati delle repubbliche separatiste. Secondo l'agenzia RIA Novosti l'armata di Kiev starebbe bombardando il Donetsk. Portavoce filorusso: "A Severodonetsk arrendersi o morire".
Le indagini sulle violenze commesse dagli agenti della Penitenziaria ai danni dei detenuti, in data 6 aprile 2020, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si sono concluse. Indagate 120 persone tra poliziotti e funzionari Dap.
La vittima ha raccontato di un'escalation di violenza che sarebbe sfociato nell'episodio più grave: sequestro di persona e tortura, una decina di giorni fa.