Scritte offensive sono comparse questa notte sulla sede della Camera del lavoro della Cgil e sulla sede dell'ordine dei giornalisti. Episodi sempre più frequenti sui quali sta indagando la Digos.
Questa mattina, a Palermo, la Guardia di Finanza ha eseguito tre ordinanze di misura cautelare nei confronti di altrettante persone accusate di frode fiscale. Poste sotto sequestro quattro società riconducibili agli indagati.
Una minorenne è stata costretta a prostituirsi dalla madre e dalla sorella che le organizzavano gli incontri. Questo è quanto è emerso da un'indagine condotta dai Carabinieri di Partinico, che ha portato a sei misure cautelari eseguite tra le province di Palermo e Agrigento.
Secondo le prime ricostruzioni, pare che la vittima fosse impegnata nella ristrutturazione della casa del figlio, al secondo piano di un vecchio edificio, quando ha perso l'equilibrio ed è volato giù per molti metri, schiantandosi sull'asfalto.
Non si arrestano gli sbarchi dei migranti a Lampedusa; nella notte approdati tre barconi con a bordo 56 persone. L'hotspot di contrada Imbriacola è di nuovo in affanno.
I Carabinieri hanno arrestato a Catania un ragazzo di 20 anni che, dopo una lite in famiglia, ha preso un fucile a "canne mozze" e ha sparato due colpi contro il padre e il fratello. L'accaduto è stato ripreso dalle telecamere della villa dove si è consumato il fatto.
Ieri sono sbarcati a Pozzallo 26 rifugiati siriani. Nel tragitto, però, in 6 avrebbero perso la vita. Tra questi, due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, morti a bordo dell'imbarcazione di fame e di sete.
Il titolare della fabbrica si era recato presto al lavoro come di consueto. Verso le 7:30 l'edificio è stato devastato da una violenta esplosione, per lui purtroppo non c'è stato nulla da fare.
La nave Diciotti della Capitaneria di Porto ha soccorso e fatto sbarcare a Crotone 320 migranti. Su una barca diretta a Pozzallo, invece, sono morte di sete tre bambine e tre donne, mentre gli altri 26 a bordo hanno riportato ustioni dovute alla lunga permanenza al sole.
I militari hanno fatto esplodere l'ordigno bellico ritrovato lo scorso venerdì 9 settembre a Bellolampo in provincia di Palermo. Date le pessime condizioni di ritrovamento è stato necessario ricorrere a un robot e far brillare la bomba sul posto.