Diminuiscono i nuovi casi così come i ricoveri e le terapie intensive, appannaggio quasi esclusivamente di no-vax, ma c'è anche un rallentamento della somministrazione di vaccini.
In base ai dati del monitoraggio Agenas, la Sicilia è al 10% per occupazione delle terapie intensive e al 17% per l'area medica. Ambedue questi livelli rappresentano il massimo previsto dai nuovi parametri.
Rientra appena sotto la soglia la percentuale di occupazione delle terapie intensive in Sardegna che passa dall'11% a al 9%; cresce invece dell'1% l'occupazione nei reparti non critici, toccando il 10%.
La Sicilia ha raggiunto il 14% dei ricoveri ordinari, sfiorando la soglia del 15%, uno dei parametri per il cambio di colore. In Sardegna si registra l'11% di terapie intensive occupate, un punto percentuale in più della soglia critica fissata dal Governo.
È il monitoraggio giornaliero dell'Agenas ad evidenziare come negli ospedali del Sud cresca più velocemente della media nazionale l'occupazione dei posti letto a causa della ripresa della pandemia.
Ieri il ministero della Salute, controllato dalla giunta, ha riportato 6.093 nuovi casi di contagio e 247 decessi; 246.663 contagi da inizio pandemia e 5.814 vittime.
Se l'occupazione delle terapie intensive diventa superiore del 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei ricoveri ordinari supera il 10% si andrebbe in zona gialla.