I soggetti coinvolti farebbero parte di Cosa nostra; sarebbero esperti nel chiedere il pizzo ad imprenditori e commercianti. L'operazione ha richiesto l'ausilio sul campo da parte di centinaia di uomini dei Reparti Speciali.
Accusati a vari titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Estorcevano denaro a vari imprenditori della zona per reinvestirli in altre attivitĂ criminose.
Sotto sequestro 3 societĂ , 99 rapporti bancari, diverse auto di lusso, terreni, opifici, per un totale di 30 milioni di euro. Tutto grazie a fatture gonfiate per creare fondi neri utili a pagare il pizzo al clan.
L'aggressione, ad opera di due fratelli probabilmente vicini al gruppo camorristico "Frizziero", è continuata a colpi di casco nel negozio della vittima.
A Napoli, la Guardia di Finanza e la Squadra mobile hanno scoperto il racket 2.0. In manette sono finite 31 persone appartenenti o che avrebbero favorito il clan degli Amato Pagano di Secondigliano. La vittima poteva pagare il pizzo con bonifico ed usare la ricevuta per "scaricare" la spesa.