L'Italia spende ogni anni 4,5 miliardi per istruire giovani che non sa trattenere. Cresce la fuga di cervelli, in molti tornerebbero ma non lo fanno perché in Italia non avrebbero le stesse opportunità lavorative e salariali.
Questi giovani, figli vittime e privilegiati di mutamenti sociali, economici e culturali che hanno cambiato le abitudini e lo stile di vita, fanno i conti con la realtà: l'Italia non è un Paese per loro.
La prima legge di Bilancio del governo Draghi potrebbe cambiare la destinazione dei tirocini extra-curriculari, ma non è ancora arrivato il momento per festeggiare la loro dipartita. Perché sarà pure la fine di un'era, ma non quella della disoccupazione giovanile.
I giovani, una delle categorie più colpite dalla Pandemia, chiedono di essere ascoltati, di poter mettere a servizio del Paese e degli altri, entusiasmo e competenze.